tag:blogger.com,1999:blog-61381305526200726922024-03-14T10:36:52.939+01:00Un filo d'erba cipollinaCiboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.comBlogger414125tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-43601578401218820142012-10-11T15:43:00.003+02:002012-10-11T15:43:57.349+02:00E' fatta, si va!!!!!<div style="text-align: justify;">
Ragazzi, mi batte il cuore mentre scrivo questo post, l'ultimo post sulla piattaforma Blogger, che mi ha ospitato per quasi 5 anni. </div>
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E' come lasciare la propria casa, come abbandonare un pezzo di sè, fa un po' male, ma è un nuovo inizio, e come tutti i nuovi inizi mi emoziona e mi incuriosisce, più che spaventarmi.</div>
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D'altra parte ilpassaggio au un dominio mio lo meditavo e programmavo) quasi da metà della vita di questo blog, direi che ci ho pensato sopra sufficientemente! </div>
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Mi sono divertita come una bambina con le mani nella marmellata a sistemare il nuovo blog: dall'aspetto semplice e essenziale che ha magari non si direbbe, ma quasi ogni riga del file css è passata sotto le mie mani pasticcione. Alla fine ho ottenuto qualcosa che si avvicina a ciò che volevo, il resto è in divenire.<br />
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A voi lettori chiedo di avere la pazienza di cambiare il link e di aggiornare i feed (anche se vi tampinerò io, don't worry!).</div>
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Dunque pronti, partenza, via, Un filo d'erba cipollina da oggi lo trovate qui<br />
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<a href="http://www.unfiloderbacipollina.it/"><strong><span style="color: #134f5c; font-size: x-large;">http://www.unfiloderbacipollina.it</span></strong></a></div>
Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-54548647259473571942012-10-09T12:29:00.000+02:002012-10-09T12:42:14.736+02:00La zuppetta di cicerchie e castagne, revival per Salutiamoci<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/4134275216/" title="Minestra di castagne e cicerchie2 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Minestra di castagne e cicerchie2" height="640" src="http://farm3.staticflickr.com/2780/4134275216_a16f9bc57d_b.jpg" width="428" /></a></div>
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Questo mese <strong>Salutiamoci</strong> è <strong><a href="http://www.kitchenbloodykitchen.com/2012/10/salutiamoci-di-ottobre-le-castagne.html" target="_blank">ospitato da Azabel</a></strong>, e ha come ingrediente protagonista le castagne. <br />
Io per ora non hne ho ancora acquistate, un po' perchè con queste temperature non mi viene ancora voglia di cibi autunnali, e un po' perchè sono restia a comprarle! Cioè, avendo la fortuna di avere ogni anno in regalo le castagne dei Monti Alburni dalla suocera, che non sono enormi come quelle del caldarrostaro in Piazza di Spagna (che sinceramente anche no) ma hanno un sapore speciale, da anni non mi sforzo di cercare in giro delle castagne buone.</div>
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In attesa (spero!) di ritrovarle anche quest'anno, mi fa piacere contribuire a Salutiamoci con questa zuppetta buonissima, una coccola che in questo periodo è davvero piacevole concedersi.<br />
A proposito dell'acquisto delle castagne, spesso si trovano sui banchi della frutta già a settembre: probabilmente vengono dall'estero, o, come ipotizza il marito - di natura diffidente :-) - avendo spesso il fondo della buccia scuro, e non marrone chiaro, come deve essere in una castagna fresca - potrebbero essere addirittura congelate dall'anno precedente. Io non saprei, ma certo settembre è prestino per comprare le castagne!!! Meglio aspettare la stagione giusta, no??</div>
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Se avete difficoltà a trovare le cicerchie andranno bene anche i ceci, anche se la cicerchia ha quel retrogusto particolare che rende perfetto l'abbinamento con la castagna. Provate magari nei negozi bio, o anche al mercato, potreste avere una piacevole sorpresa!</div>
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La ricetta la trovate <span style="font-size: large;"><strong><a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2009/11/la-castagna-e-la-cicerchia-una-storia.html" target="_blank">QUI</a></strong>.</span><br />
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<a href="http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/" target="_blank"><img alt="salutiamoci300" height="200" src="http://farm8.staticflickr.com/7119/7597173274_5e159dea2e.jpg" width="197" /></a></div>
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Vi ricordo che <strong><a href="http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/" target="_blank">Salutiamoci</a></strong> è un "gioco" per imparare a nutrirsi per far bene (anche) alla nostra salute, oltre che al nostro palato, se volete contribuire con una ricetta che abbia come ingrediente le castagne, guardate la<strong><a href="http://www.stelladisale.it/ingredienti_salutiamoci.pdf" target="_blank"> tabella</a></strong> degli ingredienti permessi/consentini/non consigliati e sbizzarrite la fantasia!</div>
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Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-84097533184783038212012-10-04T18:49:00.003+02:002012-10-04T18:49:39.304+02:00Hamburger e toasts, con un solo impasto!<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8054080714/" title="DSC_0046 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0046" height="800" src="http://farm9.staticflickr.com/8315/8054080714_b714c319a1_c.jpg" width="535" /></a> </div>
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La storia di questo post comincia a maggio, ma tranquilli, non farò la cronistoria di quello che è successo in questi (quasi) cinque mesi.</div>
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Dirò solo che è partito tutto una sera in cui Daniele - che attraversava uno dei suoi periodi di inappetenza - addentò con voracità il toast che aveva in mano il suo papà mentre con l'altra mano cercava di dargli la sua pappa, anche con un'espressione accigliata come dire "ecchecavolo, era ora che tiraste fuori qualcosa di decente da mangiare!".</div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8054076256/" title="DSC_0031 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0031" height="800" src="http://farm9.staticflickr.com/8320/8054076256_c4c91f1aa4_c.jpg" width="535" /></a>
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8054067063/" title="DSC_0038 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0038" height="800" src="http://farm9.staticflickr.com/8036/8054067063_f69dfaf7c8_c.jpg" width="535" /></a></div>
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Ora però questa roba decente era in realtà fatta con un comune pancarré comprato al supermercato, e soffermandosi a leggere gli ingredienti degli ingredienti delle marche più note, si scopre subito che di decente c'è ben poco. Il mio negozietto bio di riferimento non mi fu di aiuto in quell'occasione, tanti crackers, taralli, snack, ma pancarré, niente.</div>
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Da lì la necessità di trovare una buona ricetta per un pancarrè che fosse buono e anche facile da fare, e anche adatto alla limitata dimensione spazio-temporale che avevo a disposizione. Facile, no??? In questi casi ci si potrebbe rivolgere ai libri, o a Google, ma nessuna di questo soluzioni potrà mai avere la stessa valenza del parere di una persona della cui competenza e sincerità ti fidi, ed io ho subito pensato alla mia panificatrice preferita, <strong><a href="http://losciefscientifico.blogspot.it/" target="_blank">Diletta</a></strong>!</div>
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La quale però, essendo una scieffa scientifica, come sapete, non si è limitata a passarmi una ricetta, ma ha avviato un processo di sperimentazione su diverse ricette, al termine del quale ha emesso il giudizio: <a href="http://www.universocucina.com/site/html/News,file-article,sid-756.html" target="_blank"><strong>i panini per hamburger</strong></a> di <strong><a href="http://tzatzikiacolazione.blogspot.it/" target="_blank">Roberto Potito</a></strong> (come dire, garanzia su garanzia) facevano per me: io ho tenuto per un bel po'- impazientemente - la ricetta nel cassetto, in attesa che le temperature diminuissero e finalmente ieri l'ho provata, formando sia i panini per hamburger - ricetta per cui originariamente nasce -sia un pancarré, ed il risultato è stato ottimo per entrambi, a fronte di un impegno davvero minimo. Niente poolish, o biga, o lievitazioni di due giorni, niente pieghe, o tiraggi complessi per formare i panini (tutte tecniche benemerite, che però richiedono più tempo e attenzione), ho anche usato il lievito di birra al posto del lievito madre come indicato da Diletta e ho semplificato un procedimento già semplice in sè, buttando <strong>tutto insieme</strong> nella planetaria, senza rispettare la sequenza dell'impasto. Ah, e ho aggiunto un paio di cucchiai di zucchero, pensando che sarebbero andati bene anche come brioches per la colazione: il dolce non si sente per niente, ma con la marmellata sono buonissimi lo stesso.</div>
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Che dire di più, dopo che non ho mantenuto la parola, e ho fatto la cronistoria del post? A <strong>Diletta</strong> e indirettamente a <strong>Roberto</strong>, GRAZIE, e a voi...provateli!</div>
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<span style="font-size: large;"><strong>PANINI PER HAMBURGER E PANE IN CASSETTA</strong></span><br />
di Roberto Potito<br />
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<strong>Ing:</strong><br />
<em>1 kg di farina di forza (io ho usato una farina per pizze trovata al supermercato)</em><br />
<em>650 ml di latte intero</em><br />
<em>125 g di burro</em><br />
<em>15 g di lievito di birra oppure 380 g di lievito madre</em><br />
<em>2 cucchiai di zucchero (non previsti dalla ricetta originale)</em><br />
<em>2 cucchiaini di sale marino fino</em><br />
<em>1 uovo</em><br />
<em>semi di sesamo</em><br />
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Unire il lievito o il lievito madre alla farina, unire progressivamente il latte e lavorare fino ad ottenere un impasto sostenuto.aggiungere il burro a temperatura ambiente almeno in tre riprese e quasi al termine della lavorazione, aggiungere il sale (io ho messo tutto insieme nella planetaria con la frusta a gancio e azionato a velocità 1 fino ad avere una pasta molto elastica: il latte l'ho aggiunto gradatamente per evitare che l'impasto fosse troppo molle).</div>
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Coprire l'impasto e fare lievitare un paio di ore al coperto.</div>
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Riprendere l'impasto, formare i panini (io ho ottenuto 8 panini e un pancarrè, occhio a non riempire lo stampo per più di 2/3), spennellarli con uovo intero sbattuto (ho usato il tuorlo diluito con un po' di latte) e passarli delicatamente nei semi di sesamo.</div>
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Fare nuovamente lievitare fino al raddoppio ed infornare a 180 gradi fino a cottura completa (sono stati necessari 10-15 minuti per i panini e 30 minuti per il pancarré)..</div>
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<br />Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-32147632305611169252012-10-01T11:29:00.000+02:002012-10-02T07:40:11.354+02:00Pain perdu aux pommes de Senise<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8042402911/" title="DSC_0022 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0022" height="800" src="http://farm9.staticflickr.com/8459/8042402911_7d283b9a73_c.jpg" width="535" /></a></div>
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Dite la verità, scritto così <b><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Senise" target="_blank">Senise </a></b>sembra un paesino perduto tra i Pirenei, o un villaggio della Provenza, e invece no, è un paesino, si, ma incastonato in Basilicata e famoso per i suoi peperoni, dolci e dalla forma allungata che una volta fatti seccare diventano peperoni cruschi, una delle meraviglie di questa regione.</div>
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Non ho fatto un salto a Senise per fare la spesa, o forse sì, in senso figurato: Questo fine settimana si è svolto a Roma, in quel del Circo Massimo, un enorme mercato dei prodotti italiani,<b><a href="http://www.cibiditalia.eu/Pagine/default.aspx" target="_blank">Ci bi d'Italia</a></b>: una distesa senza fine di stand provenienti da tutte le regioni italiane che portavano le loro specialità, che avrei volentieri ripercorso anche più volte, se mi fossi intelligentemente munita di scarpe comode, abbigliamento leggero, e soprattutto un passeggino 4x4. Temperatura abbondantemente sopra i 30° e lo strato consistente di brecciolino hanno messo a dura prova la nostra resistenza fisica, e per nostra intendo quella degli adulti della famiglia, perchè Daniele se l'è goduta, assaggiando di tutto, dalla pasta con la bagna càuda alle friselle con l'olio salentino.</div>
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Dunque Senise: io ero andata al mercato anche per fare la spesa di frutta e verdura della settimana, e quando ho visto lo stand fruttarolo della Basilicata (uno dei pochissimi, purtroppo, accanto a quelli carichi di mele del Trentino, me ne aspettavo di più), l'ho praticamente svaligiato: pere, melanzane, uva, peperoni ovviamente, e <b>mele annurche</b>, dal rosso più chiaro di quello che siamo abituati a vedere nelle mele annurche IGP della Campania, ma ugualmente gustose. Buonissime da mangiare così, ma visto che me ne sono ritrovata due kg (ma non ne avevo chiesto uno ???), questa che pubblico oggi non sarà l'unica ricetta che le vedrà protagoniste.</div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8042411494/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;" title="DSC_0026 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0026" height="800" src="http://farm9.staticflickr.com/8030/8042411494_d827d1ea09_c.jpg" width="535" /></a></div>
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Il <a href="http://fr.wikipedia.org/wiki/Pain_perdu" target="_blank">pain perdu </a>è dolce nato per riutilizzare il pane raffermo, operazione che forse oggi si è un po' perduta, ma che nella cucina povera di tutto il mondo ha creato squisitezze: questo in particolare è pensato per questa bellissima iniziativa sostenuta da <b><a href="http://spilucchino.blogspot.it/2012/09/io-non-mangio-da-solo-il-contest.html" target="_blank">Virginia </a> </b>insieme all'associazione <b>ProgettoMondo Mlal</b>.<br />
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<a href="http://spilucchino.blogspot.it/2012/09/io-non-mangio-da-solo-il-contest.html" target="_blank"><img alt="loghettocontest" height="212" src="http://farm9.staticflickr.com/8455/8042757455_734dc786cd.jpg" width="320" /></a><a href="http://spilucchino.blogspot.it/2012/09/io-non-mangio-da-solo-il-contest.html"></a></div>
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Vi invito a leggere <a href="http://spilucchino.blogspot.it/2012/09/io-non-mangio-da-solo-il-contest.html" target="_blank"><b>il suo post</b>,</a> e a visitare il sito della campagna <b><a href="http://iononmangiodasolo.blogspot.it/" target="_blank">Io non mangio da solo</a>, </b>che si prefigge come scopo quello di garantire la sicurezza alimentare in Africa e nell'America Latina. Scopi come garantire un'alimentazione adeguata alle mamme e ai neonati, garantire un pasto al giorno nelle scuole, promuovere programmi di accesso all'acqua potabile.</div>
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Oltre a contribuire con delle donazioni-ovviamente- possiamo partecipare al contest, fino al 16 ottobre, con una ricetta con il pane come ingrediente.</div>
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Per la ricetta ho usato un pane di semola di grano duro, che si mantiene buono per parecchi giorni: oramai compero solo tre tipi di pane, nell'ordine: <b>pane nero di Lariano</b>, dei fantastici <b>panini integrali di Genzano</b> a lievitazione naturale, e <b>pane di semola di grano duro</b>, preferibilmente di Altamura.</div>
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Tutti e tre si mantengono bene per qualche giorno, e infatti non mi resta spesso del pane da riutilizzare, e infatti questa volta l'ho fatto avanzare apposta :)</div>
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Il vero pain perdu dovrebbe essere fritto nel burro, ma anche in questa versione al forno è un'ottima coccola, da mangiare a cucchiaiate, di domenica pomeriggio, direttamente dalla terrina (ogni riferimento a cose e persone realmente mangianti è puramente casuale!). </div>
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<b><span style="font-size: large;">PAIN PERDU AUX POMMES</span></b></div>
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<b>Ing (per 4 persone)</b></div>
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<i>4-6 fette di pane raffermo</i></div>
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<i>4 cucchiai di zucchero</i></div>
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<i>10 g di burro+ quello per imburrare</i></div>
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<i>3 mele annurche</i></div>
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<i>1 uovo</i></div>
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<i>Latte (circa 1 bicchiere)</i></div>
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<i>Cannella in polvere</i></div>
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Sbucciate due mele e tagliale a tocchetti, fatele cuocere in padella con il burro e 2 cucchiai di acqua per 10 minuti, coprendo con un coperchio e mescolando perchè non brucino. Devono ammorbidirsi ma non disfarsi. Spolverate con un pizzico di cannella e mescolate.</div>
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Preriscaldate il forno a 180°. Imburrate una pirofilina, sbattete l'uovo con 3 cucchiai di zucchero</div>
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Bagnate le fette di pane nel latte, facendole impregnare bene, poi passatele nell'uovo sbattutto con lo zucchero e disponetele un primo strato sulla pirofila. Distribuitevi sopra le mele e coprite con altre fette di pane passate nell'uovo. Il metodo tradizionale (e più pratico!) consiste nello sbattere uova, zucchero e latte insieme.</div>
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Tagliate l'ultima mela a fettine sottili con l'aiuto della mandolina (senza sbucciarla), coprite lo strato di pane con le fettine di mela, spolverate con un cucchiaio di zucchero e cuocete in forno per 20 minuti. Servite tiepido o freddo.</div>
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Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-24299836434863351392012-09-30T00:13:00.000+02:002012-09-30T00:15:00.948+02:00Le alici spinate per Salutiamoci<div style="text-align: center;">
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8036888284/" title="Alici spinate di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Alici spinate" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8173/8036888284_b49a4e34b7_z.jpg" width="428" /></a></div>
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Per l'ultimo giorno di Salutiamoci di settembre non ho una ricetta vera e propria, si tratta di alici infarinate e fritte, nulla di più elementare-Watson: però sono un po' la scusa prima di tutto per dimostrare che finalmente ho trovato le alici (!!!) e anche freschissime, del Tirreno (diciamolo per quegli amici campanilisti che le alici d<a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2010/09/fiamme-che-si-riaccendono-sotto-la.html" target="_blank">evono essere del Tirreno per essere più buone</a>) e anche per parlare delle alici fritte di casa mia, quelle che non si chiamavano "alici fritte" o frittelle di alici", o altri nomi esplicativi, ma si chiamavano <i>ALICI SPINATE.</i></div>
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Alici a cui, cioè viene tolta la lisca (spina) e che poi si passano nella farina, nell'uovo sbattuto, e poi si friggono. Il nome della ricetta prenda atto solo della prima parte del procedimento, in teoria poi con le alici spinate ci si potrebbe fare qualsiasi cosa, ma a Bari no, le alici spinate si fanno fritte. Abbiamo anche le <b><a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2008/04/e-per-la-modica-cifra-di-15-euro.html" target="_blank">alici in tortiera</a></b>, certo, si diliscano anche quelle, ma a loro l'aggettivo <i>spinate </i>non è concesso. Misteri fitti e irrisolvibili, con cui mi tocca convivere dall'infanzia :-)</div>
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Per Salutiamoci ovviamente non ho potuto usare l'uovo, che dà tutto un altro effetto, è un po' come fossero in pastella, ma devo dire che la versione light (!!!) è uno sfizio semplicissimo e incredibilmente buono, che adorerei trovare in un aperitivo, più di altri finger food fighetti. Anche la mamma dopo un po' di titubanza si è convinta nella telefonata in cui le chiedevo consiglio, avendo già deciso cosa fare (ma perché non puoi usare l'uovo?? Per Daniele? Vabbè a mamma, non lo mettere l'uovo, vengono buone lo stesso).</div>
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Mentre infarinavi mi è venuta in mente la mitica caccavella della mamma, composta di tue tegliette di alluminio leggero, una con tanti piccoli fori e l'altra che la conteneva, utilissima per scuotere l'eccesso di farina da chili e chili di pesciolini da friggere. Ma che, esiste ancora?? Chi l'ha vista? Chi la usa?</div>
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Con questi numerosi interrogativi vi abbandono a questa domenica di afa (scrivo di notte, magari domattina mi sveglio e ci sono 15°) con il logo di <b>Salutiamoci</b>, un inchino e un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato regalando una ricetta con le alici, le sardine o le alghe. Ho imparato tante cose <a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2012/09/salutiamoci-con-le-alici.html" target="_blank">in questo mese, </a>soprattutto sulle alghe: che difficilmente diventeranno il mio cibo preferito, ma che ora guardo sicuramente con occhi diversi. Grazie mille anche al mio tutor, <b><a href="http://www.stelladisale.it/" target="_blank">Stella</a></b>, che ha dovuto lavorare per supplire alla mia distrazione :-D, e ora non resta che aspettare la raccolta!<br />
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<a href="http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/" target="_blank"><img border="0" src="http://www.stelladisale.it/salutiamoci200.jpg" /></a></div>
Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-2016018859057001222012-09-24T11:09:00.001+02:002012-09-26T10:30:02.909+02:00Il lato oscuro (dei ceci)<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8010070875/" title="Cremacecineriesalicornia-173 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Cremacecineriesalicornia-173" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8040/8010070875_22fecb133e_z.jpg" width="428" /></a></div>
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Questa estate ho passato qualche giorno a Bari (troppo pochi, sigh!), ma non mi sono fatta sfuggire l'occasione di visitare il nuovo mercato coperto che ha sostituito un mercato storico della mia citta, quello di via Montegrappa (una viuzza che durante gli anni dell'università attraversavo quasi ogni giorno, e dove trovavo il mio primo spacciatore di caccavelle ante-ante-ma-molto-ante-blog, e la merceria fornitissima dove spendevo soldi per comprare materiali per realizzare cose che non sapevo realizzare, ma questa è un'altra storia.</div>
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Insomma, il nuovo mercato (il cui nome è <strong>Santa Scolastica</strong>, grazie <strong><a href="http://cucinasuditalia.blogspot.it/" target="_blank">Mimmo</a></strong>), dicevo: ci sono andata con il mio papà, che ovviamente lo conosceva centimetro per centimetro, e sono rimasta davvero colpita: una figata!!! come direbbe un bimbo di mia conoscenza :). Grande, con le bancarelle diventate piccoli e ordinati negozi dove però i prezzi sono ancora "da mercato", un numero di bancarelle di pesce impressionante, con un corridoio spazioso e pulito in cui è un piacere passeggiare, anche eventualmente con un passeggino. </div>
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E' qui (dopo aver scoperto, alla tenera età di non vi dico quanti anni, che <strong><a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.com/2009/09/green-water-macro-sui-cetrioli-vol-ii.html" target="_blank">i miei amati caroselli</a></strong> si chiamano anche <strong>scupatizzi</strong>) ho trovato questo ceci neri come l'inchiostro, sconosciuti anch'essi nonostante abbia poi scoperto che si tratta di un legume antico e tradizionale delle Murge (le <em>altissime</em> colline pugliesi) molto ricco di ferro, e anche, come tutti i legumi, di proteine vegetali. Potete scoprire qaulcosa di più sulla scheda su <a href="http://www.gentedelfud.it/prodotto/dettaglio/cece-nero-della-murgia/" target="_blank"><strong>Gente del Fud</strong></a><strong>,</strong> e se non riuscite a trovarli nella vostra città, o ad andare al mercato di Santa Scolastica, potete comprarli <a href="http://saporideisassi.it/" target="_blank"><strong>QUI</strong></a><strong>.</strong></div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8010086418/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;" title="Ceci neri di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Ceci neri" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8296/8010086418_66081f36d5_z.jpg" width="428" /></a></div>
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Hanno un ottimo sapore - come tutti i ceci - ma sono più saporiti, si scoloriscono un po' durante l'ammollo (48 ore e non di meno) e la cottura (ecco perchè la crema è color cioccolato), e si abbinano bene ai sapori di mare, come capita con altri legumi. Non spaventatevi del lungo ammollo, in fondo basta solo programmare la cena un paio di giorni prima, magari appuntandovi dei post-it in bacheca, se siete smemorati come me.</div>
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Mi è sembrata perfetta la salicornia, un'ortaggio che si trova al banco del pesce -non dico facilmente ma quasi- e con cui ho un po' di familiarità. Un ortaggio, sì, perchè scopro solo immantinente che di ortaggio si tratta, e non di alga, ma, avendo molte delel proprietà benefiche delle alghe, può essere assimilata alle parenti marine<strong> </strong>(grazie<strong> </strong><a href="http://www.stelladisale.it/" target="_blank"><strong>tutor</strong></a>!!), per cui la ricetta partecipa alla raccolta di <strong><a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2012/09/salutiamoci-con-le-alici.html" target="_blank">Salutiamoci di settembre</a></strong></div>
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<a href="http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/" target="_new"><img border="0" src="http://www.stelladisale.it/salutiamoci200.jpg" /></a></div>
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Gli anelli del porro (che userei sempre solo perchè mi piace vederli) danno un po' di dolcezza e sapore ad una crema semplicissima, e d'altra parte oramai la semplicità è un ingrediente imposto dalla scarsità di tempo :). <br />
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Un'altra ricetta con la salicornia (che a ben pensarci, può partecipare anch'essa a Salutiamoci) è quella dei <strong><a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2009/09/visto-che-in-primavera-mi-e-andata-male.html" target="_blank">Chitarrelli al basilico con vongole e salicornia,</a></strong></div>
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<strong>UPDATE del 26 settembre!</strong><br />
Già da giorni prima di scrivere questo post, mi sarebbe piaciuto parlare di <a href="http://www.scianet.it/ciapuglia/svl/documentiRead?doc_id=13804&tpl_id=7&tpl=0&offset=0" target="_blank"><strong>Piero Cifarelli</strong></a><strong>,</strong> un agricoltore pugliese che, tra le altre cose, si dedica alla coltivazione di legumi quasi scomparsi come i ceci neri e la <strong>lenticchia gigante</strong>. Poi ho tralasciato per non rendere troppo lungo il post, ma quando si hanno delle cose da dire vale la pena allungare, o no?<br />
Ho trovato il nome dell'azienda agricola sul sacchetto dei ceci, in rete ho trovato un articolo che raccontava la passione e l'amore del proprietario per il suo lavoro, che fin da piccolo sapeva di avere "il destino destinato": 'ho contattato via mail, e lui è stato così gentile da rispondermi raccontandomi dettagliatamente delle proprietà e dei modi in cui coltiva questi due legumi. Per una persona che non trascorre il suo tempo al pc, ma svolgendo attività <em>leggermente</em> più faticose, non mi sembra poco, proprio per niente, e le mail mi hanno confermato che la passione raccontata in quell'articolo c'è davvero, passione e praticità, passione e lavoro.<br />
Sui ceci neri racconta che mai avrebbe pensarto che un cece dal colore così inquietante (!) potesse avere successo, e invece, fortunatamente, hanno ricominciato ad essere apprezzati.<br />
Vi segnalo alcuni degli usi suggeriti da Pietro per i ceci neri: semplicemente conditi con l'olio per un contorno sostanzioso, o con i cavatelli insieme ad un fritto di funghi cardoncelli (mi sa che sarà la prossima destinazione!!!!!), o con la cipolla dolce fritta, o con il peperone secco fritto. Sua moglie lo prepara in purea, ed è anche grazie a questo suggerimento che mi è venuto in mente di preparare questa crema!<br />
Per i dettagli sulla produzione vi rimando alla <strong><a href="http://www.gentedelfud.it/prodotto/dettaglio/cece-nero-della-murgia/" target="_blank">scheda di Gente del Fud.</a></strong> <br />
E ora, ri-ecco la ricetta :)<br />
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<strong><span style="font-size: large;">CREMA DI CECI NERI, SALICORNIA E PORRI</span></strong></div>
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<strong>Ing per 4 persone</strong><br />
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<em>250 g di ceci neri della Murgia</em><br />
<em>Aglio</em><br />
<em>150 g circa di salicornia (ancora da pulire)</em><br />
<em>Mezzo porro</em><br />
<em>Olio extravergine di oliva</em><br />
<em>Crostini di pane (o pane raffermo) per accompagnare</em><br />
<em>Sale</em><br />
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<strong>Per la cottura dei ceci</strong></div>
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Metteteli a bagno 48 ore prima, poi togliete l'acqua di ammolllo e sostituitela con acqua tiepida (questo è un consiglio della mamma, per evitare che i ceci subiscano un cambio di temperatura, dal tiepido dell'ammollo al freddo dell'acqua di rubinetto), aggiungete uno spicchio d'aglio sbucciato e lasciar cuocere a fuoco basso fino a quando non diventano teneri (circa due ore). Salare, senza esagerare, vista la presenza della salicornia e condire con 2 cucchiai di olio extravergine.</div>
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<strong>Per la preparazione della crema</strong></div>
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Togliere l'aglio e frullarli, insieme ad un po' di liquido di cottura in modo da ottenere una crema liscia: l'optimum sarebbe utilizzare il passaverdure, ma se avete poco tempo va bene anche il mixer :)</div>
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Pulire la salicornia eliminando tutte le parti legnose, lavarla e farla saltare in padella con un bel filo d'olio. Tagliare il porro a fettine, salare leggermente e far saltare anc'esso in padella. Entrambe le verdure devono rimanere croccanti.</div>
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Ora basta versare la crema nelle fondine, distribuirvi in superficie la salicornia (sconsiglio vivamente di mescolarla insieme in anticipo, l'effetto visivo non è bello) e gli anelli di porro. E' buona sia calda che tiepida, accompagnata con dei crostini di pane casereccio o semplicemente con del buon pane raffermo (il mio era pane nero di Lariano).</div>
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Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-36315346770813730022012-09-19T12:12:00.003+02:002012-09-20T09:16:46.781+02:00Passeggiata a Roma: la conserva della neve 2012<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8002340872/" title="DSC_0061 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0061" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8438/8002340872_d0da884dfa_z.jpg" width="428" /></a> </div>
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Domenica scorsa siamo stati ad una mostra floro-vivaistica che si è tenuta nel Parco dei Daini, a Villa Borghese. Avevo voglia di fare una passeggiata sotto il sole di settembre, e quando ho letto <strong><a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/sets/72157631556386390/with/8002462266/" target="_blank">questo post di Alex</a></strong>, e anche il suo reminder su Facebook, ho capito dove avrei fatto quella passeggiata.</div>
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<a name='more'></a><br />
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Ero indecisa se farci un post, più che altro perchè non sono brava come lei, e le foto sono quelle che sono, però alla fine fa niente, mi fa piacere condividere un po' di questo sole, e magari dare il via ad una serie di "Passeggiate romane", visto che ho tutta l'intenzione di conoscere meglio questa città che sembra non avere fine.</div>
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Sputo subito il rospo con cui ho rotto i gabbasisi all'intero mondo del social network, e anche perchè se qualcuno, l'anno prossimo, dovesse cercare informazioni, possa saperlo: il biglietto di ingresso costava 6 euro, che per una mostra che è molto mercato, mi è sembrato esagerato. Però è anche vero, come dice Alex, che i costi di organizzazione non possono essere coperti dai soli introiti degli espositori.</div>
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A parte questo, è stato bello scoprire tante specie sconosciute di piante (ma lo sapete che esistono 400 tipi di salvia diverse??), trovare piantine aromatiche che inseguivo da tempo (vedi il timo limone) e che tanto non ho acquistato perchè-dove-le-metto, ammirare i bellissimi e colorati cache-pot di una giovane artista, e le creazioni in legno, vere e proprie sculture, di un'altra artista: <strike>di entrambe metterò i riferimenti, non appena recupero i bigliettin</strike>i Wonder Art di Alessandra Intellisano e <a href="http://www.ollimine.wordpress.com/" target="_blank">Ollimine</a> di Marzia Marinucci.</div>
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Ho guardato con un po' di superficialità e disinteresse le piante grasse e quelle carnivore, grandi protagoniste della mostra, e mi sono soffermata a guardare un ragazzino che costruiva una piccola zattera con le canne, guidato da un barbuto signore veneziano che poi ci ha parlato della vita in laguna degli inizi del secolo, e come le canne fossero utilizzate anche per costruire i solai. Ma anche dei piccoli florist in erba che facevano le loro composizioni ascoltando attentamente l'"insegnante".</div>
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Ho fotografato allegramente mentre Daniele dormiva il sonno del giusto (si intuisce dalla foto?), anche soggetti messi proprio leziosamente lì per farsi fotografare.</div>
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Mi dispiace non aver potuto fare delle foto decenti a delle galline stupende, di quelle che avevo visto solo nelle foto <strong><a href="http://www.amazon.it/Ricette-altre-storie-Gilles-Laurendon/dp/8895092724/ref=pd_sxp_f_pt" target="_blank">di questo libro</a></strong> e ai galli, rinchiusi nelle gabbie (ovviamente) ma messi un po' in ombra. Quando finalmente Daniele si è svegliato (una precisione svizzera, avevo finito tutto il giro!) abbiamo ripercorso la mostra con lui, ed è stato difficile trattenerlo dall'entrare nelle gabbie :)</div>
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Vi lascio qualche foto, le altre le trovate su <a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/sets/72157631556386390/with/8002462266/" target="_blank"><strong>Flickr </strong></a></div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8002462266/" title="DSC_0032 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0032" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8172/8002462266_85a229f08a_z.jpg" width="428" /></a></div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8002609608/" title="Peperoncini neri di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Peperoncini neri" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8034/8002609608_dcc30c6f73_z.jpg" width="428" /></a><br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7995456288/" title="DSC_0003 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0003" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8436/7995456288_81a68129d5_z.jpg" width="428" /></a></div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8002252783/" title="DSC_0021 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0021" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8304/8002252783_44b9082a29_z.jpg" width="428" /></a></div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/8002329488/" title="DSC_0053 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0053" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8036/8002329488_44c4369d05_z.jpg" width="428" /></a><br />
<br />
Altre foto <a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/sets/72157631556386390/with/8002609608/" target="_blank">QUI</a></div>
Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-9517378815068321232012-09-10T15:06:00.000+02:002012-09-25T09:09:45.852+02:00Un riciclo d'annata per Salutiamoci<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/5039538398/" title="Sigarette friarielli, alici e fagioli di Controne di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Sigarette friarielli, alici e fagioli di Controne" height="640" src="http://farm5.staticflickr.com/4151/5039538398_e6190e2c54_z.jpg" width="428" /> </a></div>
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Non ho ancora avuto tempo e modo di comprare delle buone alici, ma ero impaziente di partecipare anche io alla <a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2012/09/salutiamoci-con-le-alici.html" target="_blank"><b>raccolta di Salutiamoci di settembre</b></a>, che ha come ingredienti protagonisti le alici, le sarde e le alghe: una padrona di casa che invita a giocare e poi si fa aspettare non va!</div>
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<a name='more'></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;" target="_new"><img border="0" src="http://www.stelladisale.it/salutiamoci200.jpg" /></a></div>
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Allora riciclo, che in generale è un concetto che amo (se si tratta di cibo e materiali, non certo di regali!), per i post un po' meno: questa ricetta però ha con sè non solo il gusto del nostro mare e della nostra terra, ma anche il gusto di un ricordo, il ricordo di quella bellissima esperienza che fu il Salone del Gusto del 2010, grazie alla pasta Garofalo e al suo contest.</div>
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Io qui copio-incollo <a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2010/09/fiamme-che-si-riaccendono-sotto-la.html" target="_blank"><b>la ricetta che inviai per il contest</b></a>, se volete vedere la variante fatta al salone con i trucchi dello chef, andate <a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2010/10/il-salone-del-gusto-cominciamo-dalla.html" target="_blank"><b>qui</b></a>.</div>
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<br /></div>
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Approfitto per ringraziarvi per le ricette interessantissime che stanno arrivando (ma quante alghe sconosciute esistono??) e per invitarvi ancora uan volta a partecipare, perchè pensare alla nostra salute può essere una cosa buonissima.</div>
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<span style="font-size: 130%; font-weight: bold;">SIGARETTE CON I FRIARIELLI, ALICI E PUREA DI FAGIOLI DI CONTRONE</span></div>
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<span style="font-weight: bold;">Ing (x 2 porzioni)</span><br />
<span style="font-style: italic;">100 g di friarielli già mondati (solo i germogli e le foglioline più tenere)</span><br />
<span style="font-style: italic;">100 g di fagioli di Controne già lessati</span><br />
<span style="font-style: italic;">10-15 alici piccoline</span><br />
<span style="font-style: italic;">uno spicchio d'aglio</span> <span style="font-style: italic;">di Nubìa</span><br />
<span style="font-style: italic;">un pezzetto di peperoncino</span><br />
<span style="font-style: italic;">Sale, pepe</span><br />
<span style="font-style: italic;">150 g di pasta formato sigarette</span><br />
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Mettere a bollire l'aqua per la pasta in una pentola che possa contenere anche i friarielli. In una padella antiaderente far soffriggere l'olio con il peperoncino e lo spicchio d'aglio pelato e schiacciato leggermente, poi adagiarvi le alici con la parte della pelle poggiata sul fondo della padella, e farle cuocere qualche minuto senza girarle. Eliminare l'aglio ed il peperoncino, mettere da parte 4 alici.</div>
<div style="text-align: justify;">
Frullare i fagioli con un po' della loro acqua di cottura (o aggiungerne un po' se ci vuole), salare, pepare e fare uno specchio di purea di fagioli su ciascun piatto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Versare la pasta nell'acqua bollente, e dopo 5 minuti aggiungere i friarielli: quando la pasta è ancora al dente conservare un po' dell'acqua di cottura, scolarla e saltare la pasta e i friarielli nella padella con le alici, aggiungendo un po' di acqua se necessario e portando a cottura.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sistemare le sigarette così condite sulla purea di fagioli, completare con un giro d'olio e le alici lasciate da parte e servire.</div>
Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-48239015016261023182012-09-07T13:56:00.000+02:002012-09-26T15:58:11.582+02:00Ancora frutta all'86%, con la pectina facile!<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7948842760/" title="Composta di prugne 86% 1 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Composta di prugne 86% 1" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8307/7948842760_652f445583_z.jpg" width="428" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2012/09/il-profumo-di-settembre-e-la-ricerca.html" target="_blank">Un'altra composta</a>, un altro paio di vasetti con dentro l'86% di estate! Ci sto prendendo gusto a marmellatare di nuovo, ma usando il minimo dello zucchero possibile (o meglio, il minimo che sono riuscita a raggiungere fino ad ora), la cottura in due volte con il riposo in mezzo e la parte bianca della buccia del limone che, contenendo molta pectina (al 30%), aiuta tanto la gelificazione senza rilasciare alcun odore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le bucce gialle essiccate che vedete in foto sono appunto quelle che NON ho usato per la composta :)</div>
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<a name='more'></a><br /></div>
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Prugne questa volta, che con un exploit di faccia tosta di quelli che ora mi ci vuole un anno per ricaricare le batterie, sono riuscita ad ottenere a metà prezzo al fruttivendolo, essendo che quando sono andata lì a comprarne qualcuna per noi, mi sono accorta che erano un po' troppo mature. Ottenere è una parola grossa, ho semplicemente chiesto (puf puf che fatica) e mi è stato risposto subito di sì. La foto è ingannevole, perché ho usato le prugne nere oblunghe, ma le prime foto scattate ieri sono finite nel gorgo dell'impallamento unificato tra computer e flash card, cosicché per oggi ho dovuto accontentarmi dell'unica prugna rimasta in casa.</div>
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Il colore aranciato è dovuto al fatto che ci sono poche bucce, dato che venivano via da sole le ho tolte, e inoltre c'è un po' di succo di limone che schiarisce.</div>
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<br /></div>
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Una nota (polemica) sul pane: è il <a href="http://www.lariano.org/pane.html" target="_blank"><b>pane scuro di Lariano</b>,</a> un pane a lievitazione naturale con il marchio IGP. Quando sono arrivata a Roma ho trovato subito una somiglianza tra questo pane e il pane cafone, entrambi a lievitazione naturale, con quella crosta dura e croccante che sembra quasi respingerti, ma che in realtà ti accoglie.</div>
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Oggi il commesso del panificio in cui l'ho comprato, a cui avevo chiesto del pane integrale, voleva darmi quei panini finto-integrali che sono fatti di farina bianca e addizionati con crusca. Quando gli ho indicato il pane di Lariano mi ha risposto che c'era poca farina integrale. E me lo ha dato con l'espressione di chi pensa "mah, attacchiamo il ciuccio...". </div>
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Come diceva una vecchia conoscenza universitaria: "E come la dobbiamo vincere questa guerra??"</div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7948848840/" title="Composta di prugne 86% 2 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Composta di prugne 86% 2" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8321/7948848840_5ec2c6d2cc_z.jpg" width="428" /></a></div>
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<b><span style="font-size: large;">COMPOSTA DI PRUGNE</span></b></div>
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<i>Ing: </i></div>
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<i>1 kg di prugne (già pulite, frutto netto)</i></div>
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<i>170 g di zucchero</i></div>
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<i>La parte bianca della buccia di un limone (o meglio, di due limoni) di quelli con la scorza spessa</i></div>
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<i>Un cucchiaio di succo di limone</i></div>
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Pulire le prugne e tagliarle a pezzi. Metterle in una pentola e aggiungere lo zucchero, le scorze di limone (contate quanti pezzi ne mettete, in modo da sapere quanti ne dovete "ripescare"). Io ho usato le bucce di un limone e in totale ho dovuto bollire la frutta per circa 45 minuti, credo che usando più scorze i tempi si accorcino,</div>
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Portare ad ebollizione a fuoco lento e far cuocere per 20-30 minuti. Spegnere e lasciare riposare tutta la notte. </div>
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Togliete le scorze di limone (le avete contate?9 e frullate con il frullatore a immersione (o anche no, se vi piacciono i pezzettoni), poi rimettete in pentola le scorze e portate a ebollizione. Dovrebbe essere sufficiente un quarto d'ora di cottura. La composta è pronta quando ne mettete un po' su un piattino freddo di freezer, e inclinandolo non scivola via. Io quando ho spento (era tardi, dovevo uscire di casa!) avevo la sensazione che fosse un po' troppo liquida, e invece andava bene.</div>
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Togliete le scorze e invasate mentre la composta è ancora bollente, in vasetti di vetro sterilizzati (10' in forno a 120°). Capovolgeteli e lasciateli raffreddare. Il sottovuoto si è creato se pigiano dul coperchio non fa il "click".</div>
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<b><a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2012/09/il-profumo-di-settembre-e-la-ricerca.html" target="_blank">Composta di fichi all'86%</a></b></div>
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Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-25170617666443738782012-09-03T09:52:00.001+02:002012-09-26T15:58:30.681+02:00Il profumo di settembre e la ricerca della pectina<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7919869792/" title="Composta di fichi 2 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Composta di fichi 2" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8322/7919869792_b72dda7977_z.jpg" width="428" /></a> </div>
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Uno dei regali più belli della fine dell'estate sono senza dubbio i fichi, ed in particolare, per me, il regalo più grande è il profumo dell'albero di fico.</div>
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Riesco a sentirlo prima ancora di vedere l'albero da cui proviene, lo annuso com un cane da tartufi fino a quando non l'ho trovato, e poi resto lì, ad inspirare. E a respirare Mediterraneo. Perchè questo è, il profumo della macchia medirranea, il sole bollente e il terreno arso dal caldo, il rumore del mare e quello delle scarpe sulla terra arida, in Puglia. Resto lì ad respirare la mia estate di bambina, come se fosse passato solo un giorno.</div>
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<a name='more'></a><br /></div>
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Ero impaziente di far conoscere il fico (l'albero, perchè il frutto già lo aveva apprezzato) a Daniele: ero impaziente di fargli conoscere un po' tutti gli alberi in realtà, ma non sapevo che nell'orto del nonno paterno, (nella bellissima provincia di Salerno) tra i peri, i peschi, il grande noce, i timidi tralci di vite, avrei trovato anche due bellissime, contorte, prolifiche piante di fico. </div>
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<em>All'ombra delle grandi foglie io e lui: lui vede i frutti appesi ai rami, mi guarda, ride. </em><br />
<br />
<em>Li potrò toccare?</em><br />
<br />
<em>Certo che li puoi toccare. Puoi accarezzare le foglie. E puoi respirarne il profumo. E puoi portarlo con te quando crescerai, se vuoi, per ricordarti che appartieni anche un po' a due splendide terre.</em><br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7919863614/" title="Composta di fichi 1 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Composta di fichi 1" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8300/7919863614_da3e1c192c_z.jpg" width="428" /></a> </div>
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Passiamo alla ricetta. Io avrei mangiato volentieri tutti i fichi tal quali, anche rischiando l'indigestione, ma il buon senso e il desiderio di conservarli per l'inverno - soprattutto per Daniele - mi ha convinto a provare a farne una confettura, pur non amando le confetture di fichi.</div>
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Allora mi sono detta: faccio una composta. Ma poi la conservazione? E si addenserà? Uso quelle bustine <em>tiziopec</em> che chissà perchè ho comprato al supermercato?</div>
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Dopo qualche ricerca in rete e una discussione interessante su FB ho deciso come al solito di fare di testa mia. </div>
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<strong>LA PECTINA</strong><br />
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In rete troverete tantissime informazioni, che non mi sogno di riportare qui. So che è quella sostanza che serve per addensare le confetture, cosa utile per evitare di cuocerle troppo, il fatto che sia un <strong><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pectina" target="_blank">eteropolisaccaride</a></strong> è al momento ininfluente. </div>
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Oltre che nelle bustine <em>tiziopec</em>, la <strong>pectina</strong> si trova in natura in alcuni alimenti, come i semi e le bucce di alcuni frutti, in particolare <strong>mele</strong> e <strong>agrumi</strong>. Nelle bucce degli agrumi - cosa che non sapevo affatto - è presente in quantità trenta volte maggiore rispetto ai semini delle mele. Cosa non secondaria, quando non hai nessuna voglia di mangiare un chilo di mele per ricavarne i semini.</div>
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La buccia degli agrumi, per contro, può influenzare notevolmente il sapore della confettura, in alcuni casi può andar bene, ma in questo caso non mi andava. Allora ho preso solo la parte bianca della buccia (quella gialla è in frigo, in attesa di essere essiccata e macinata o tritata per un dolce) e l'ho messa a cuocere insieme alla frutta. Elementare Watson.</div>
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Giusto per confondere un po' e acque ho usato anche il metodo della <strong><a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2009/02/desiderando-le-marmellate-ferber.html" target="_blank">FCF (Fantastica Christine Ferber)</a></strong> e ho cotto i fichi in due volte, lasciando passare una notte di mezzo.</div>
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Non ho avuto il coraggio di non usare completamente lo zucchero come avrei voluto, non tanto perchè mi preoccupassi per il sapore - i fichi erano già dolcissimi - ma per la conservazione, e così ho messo 100 g di zucchero per 600 g di frutta, per cui non credo di poterla chiamare composta, ma neanche confettura. La percentuale di frutta è l'86% sul totale, fate vobis.</div>
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Mi sarebbe piaciuto tanto anche metterci dentro dei pezzetti di gherigli di noce o di nocciole, ma il cliente con 8 incisivi e un molare avrebbe avuto qualche problema. Se voi avete qualche dente in più, lo consiglio vivamente :)</div>
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E' buona e non stucchevole, tanto basta, almeno fino a quando non tornerò ad aggiornarvi su quanto è durata (ma quanto volete che durino due vasetti?).</div>
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<strong>PS:</strong> a parte la parentesi poetica di sopra: il piccolo vandalo dopo avermi sorriso si è attaccato ai fichi cercando di staccarli (e non ci è riuscito solo perchè gli sono capitati a tiro quelli più acerbi) e poi ad una foglia, che si è portato via tutto contento. Ed io pure, sniffavo la foglia stropicciata ed ero felice. Si, anche per il profumo della foglia.</div>
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<strong><span style="font-size: large;">COMPOSTA DI FICHI CON POCO ZUCCHERO</span></strong></div>
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<strong>Ing:</strong> <br />
<em>600 g di fichi bianchi (già sbucciati)</em><br />
<em>100 g di zucchero</em><br />
<em>la parte bianca della buccia di un limone con la scorza spessa</em><br />
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Tagliare a pezzi i fichi e farli macerare per un paio d'ore in una ciotola con lo zucchero. Poi aggiungere i pezzi di buccia di limone (solo la parte bianca), mettere su fuoco minimo e far bollire per circa 20 minuti, mescolando spesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Spegnere, togliere le bucce di limone, coprire e far riposare tutta la notte.</div>
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Al mattino sterilizzare i barattoli (lavarli e metterli in forno a 120° per 10'). Nel frattempo portare ad ebollizione la composta e far bollire per 10'. Potete, se volete, fare la prova del piattino (io ce l'ho in cordiale antipatia) facendo colare un po' di confettura su un piattino da caffè freddo di freezer e controllare che, inclinandolo, non coli.</div>
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Invasare subito (a me sono bastati 2 vasetti da 250 g), chiudere e rovesciare i vasetti a testa in giù, lasciandoli così fino a completo raffreddamento.</div>
<br />Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-9694747809589734592012-09-01T06:00:00.000+02:002012-10-08T15:39:31.192+02:00Salutiamoci con le alici!!<div style="text-align: justify;">
Sono un po' emozionata nello scrivere questo post, come quando si ospita per la prima volta qualcuno in casa propria e si ha paura di non essere all'altezza o di fare piccole gaffe, come versare il caffè addosso agli invitati, o dimenticarsi di farli accomodare, cose così.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Siccome mi sarà sicuramente capitato di fare anche di peggio, non mi resta che procedere, sperando nella pazienza dell'ospite. Che in questo caso non è una persona, ma molto di più!</div>
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<a href="http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/" target="_blank"><img border="0" height="320" src="http://www.stelladisale.it/salutiamoci200.jpg" width="315" /></a></div>
<br />
<a name='more'></a><br />
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E' <b>Salutiamoci</b>, un'idea che ha preso corpo da quattro blogger (<b><a href="http://www.stelladisale.it/" target="_blank">Stella</a></b>, <b><a href="http://galline2ndlife.blogspot.it/" target="_blank">Lo</a></b>, <b><a href="http://cobrizoperla.blogspot.it/" target="_blank">Cobrizo</a></b>, <a href="http://briggishome.wordpress.com/" target="_blank"><b>Brii</b></a><b>),</b> un gioco, come lo chiamano loro, in cui siamo tutti invitati a immaginare e realizzare dei piatti golosi e anche belli, che siano però anche amici del nostro organismo, aiutandoci a preservare la salute con il "semplice" atto del mangiare.</div>
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Chi segue il mio blog sa benissimo che nella mia cucina entrano un po' tutti gli ingredienti, purchè siano di qualità, di stagione e non siano schifezze industriali: l'idea di Salutiamoci, che ha alla base invece regole un po' più severe, mi è piaciuta perché è importante conoscere gli alimenti che, consumati abitualmente, possono preservare l'insorgere di alcune malattie, come l'obesità, il diabete e i tumori; e allora cosa c'è di meglio di avere a disposizione tante ricette per usarli al meglio e sfatare l'idea che per mangiare "sano" ci si debba intristire?</div>
<br />
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Ecco, lo sapevo, ho fatto dante chiacchiere e mi sono dimenticata dei doveri della padrona di casa, procedo.</div>
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<b>L'ingrediente del mese</b> - è cioè l'ingrediente protagonista della ricetta - sono le <b>ALICI</b> e le <b>SARDE</b>, o le <b>ALGHE</b>, se siete vegani o anche no: sbizzarritevi e ricopriteci di ricette!!!</div>
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<b><i>Chi e come può partecipare a salutiamoci?</i></b></div>
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<i><br /></i><i>Tutti possono partecipare, blogger e non, basta leggere le regole del gioco <b><a href="http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/p/le-regole-del-gioco.html" target="_blank">QUI</a></b></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Ricordatevi di inserire nel post della ricetta il logo di Salutiamoci e il link a questo post, e soprattutto linkate il vostro post nei commenti qui sotto. Se non avete un blog inviate le vostre ricetta al mio indirizzo email: </i><a href="mailto:ciboulette74@gmail.com"><i>ciboulette74@gmail.com</i></a><i>, in modo che possa inserirla nella raccolta.</i></div>
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<br /></div>
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<i></i><b><i>Come faccio a sapere quali ingredienti posso usare per la mia ricetta (oltre all'ingrediente del mese)?</i></b></div>
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<i><br /></i><i>Basta guardare la tabella a tre colonne con gli alimenti consentiti, vietati e non consigliati <b><a href="http://www.stelladisale.it/ingredienti_salutiamoci.pdf" target="_blank">QUI</a></b></i></div>
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<i><br /></i><b><i>C'è un posto dove posso approfondire meglio l'argomento e le basi scientifiche su cui si basa Salutiamoci, scaricare le raccolte dei mesi precedenti, etc etc?</i></b></div>
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<i><br /></i><i>Ma certo che sì, e il neo-nato blog di Salutiamoci, e lo trovate <b><a href="http://lericettedisalutiamoci.blogspot.it/" target="_blank">QUI</a></b></i></div>
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<br /></div>
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Ringrazio di cuore il mio tutor-che-si-imbarazza-di-essere-chiamata-tutor-ma-è-.molto-di-più <b><a href="http://www.stelladisale.it/" target="_blank">Stella</a></b>, e non mi resta che dirvi...buon divertimento! <br />
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Le vostre ricette sono elencate qua sotto e raccolte in questo <strong><a href="http://www.stelladisale.it/salutiamoci_ricette_alici_sardine_alghe.pdf" target="_blank">PDF</a></strong><br />
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1)<a href="http://www.stelladisale.it/2012/09/sardine-ripiene-di-pesto-di-prezzemolo/" target="_blank">Sardine ripiene di pesto di prezzemolo di Stella di Sale</a><br />
2)<a href="http://blog.laviamacrobiotica.it/pate-di-alghe/" target="_blank">Paté d'alghe de La via Macrobiotica</a><br />
3)<a href="http://viaggiarecomemangiare.blogspot.it/2012/09/alici-alla-semplice.html" target="_blank">Alici alla semplice di Mangiare è un po' come Viaggiare</a><br />
4)C<a href="http://lacucinadellacapra.wordpress.com/2012/09/03/caciucco-di-ceci-al-profumo-di-mare/" target="_blank">aciucco di ceci al profumo di alghe de La cucina della capra</a><br />
<a href="http://www.paciocchidifrancy.com/2012/09/insalata-di-alghe-con-zucchini-e.html" target="_blank">5)Insalata di alghe con zucchini e lattuga ai semi di sesamo</a><br />
6)<a href="http://latanadelriccio.wordpress.com/2012/09/05/sigari-di-nori-ripieni-di-hummus/" target="_blank">Sigari di nori ripieni di hummus de La tana del riccio</a><br />
7) <a href="http://www.stelladisale.it/2012/09/le-sardine-del-lago-diseo-che-non-sono-sardine/" target="_blank">Le non-sardine del lago d'Iseo di Stella di Sale</a><br />
8)<a href="http://www.kitchenjournal.it/?p=1320#comment-2079" target="_blank">Alici sottaceto con le verdurelle del Kitchen Journal</a><br />
9)Spaghetti alghe, olio e peperoncino di Elena<br />
<a href="http://straightedgefam.blogspot.it/2012/09/mousse-alle-mandorle.html" target="_blank">10)Mousse alle mandorle con l'agar agar Straight edge fam</a><br />
<a href="http://www.laspigadigrano.blogspot.it/2012/09/mousse-di-fagiolina-del-lago-trasimeno.html" target="_blank">11) Mousse di fagiolina del lago trasimeno ed arame de La spiga di grano</a><br />
<a href="http://www.cibidicasa.com/2012/09/acciughe-brodetto.html" target="_blank">12)Acciughe in brodetto di Cibi di casa</a><br />
13)<a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2012/09/un-riciclo-dannata-per-salutiamoci.html" target="_blank">Sigarette con alici, friarielli e purea di fagioli di Controne di Un filo d'erba cipollina</a><br />
<a href="http://galline2ndlife.blogspot.it/2012/09/salutiamoci-di-settembre.html" target="_blank">14)Hamburger di lenticchie e wacame con salsa di tahin di Galline 2nd life</a><br />
15)<a href="http://cindystarblog.blogspot.it/2012/09/sarde-in-saor.html" target="_blank">Sarde in saor di Cindystar</a><br />
16)<a href="http://www.stelladisale.it/2012/08/pate-di-alghe-nori-e-pinoli/" target="_blank">Paté di alghe Nori e pinoli di Stella di Sale</a><br />
17)<a href="http://www.stelladisale.it/2007/08/pate-di-alghe-hijiki/" target="_blank">Paté di alghe hiijki di Stella di Sale</a><br />
18)Tempeh alle Iziki di Lisa Carmen Amatista<br />
19)<a href="http://inchiostroefarina.blogspot.it/2012/09/salutiamoci-con-le-alghe.html" target="_blank">Fagiolini con le alghe arame di Inchiostro e Farina</a><br />
20)<a href="http://galline2ndlife.blogspot.it/2012/09/settembre-salutiamoci.html" target="_blank">Cous cous di fine estate con alga Dulse</a><br />
21) <a href="http://cobrizoperla.blogspot.it/2012/09/salutiamoci-settembre-e-le-alghe.html" target="_blank">Una collezione di ricette e modi utili di usare le alghe di Cobrizo</a><br />
22)Tahin-arame di Chiara<br />
23)<a href="http://www.alghe.org/2012/ricette/salutiamoci%E2%80%A6-il-mese-delle-alghe" target="_blank">Zeppoline di mare integrali di Vanda - Alghe.org</a><br />
24)<a href="https://briggishome.wordpress.com/2012/09/13/sardine-in-insalata-salad-with-sardines-it/" target="_blank">Sardine in insalata di Brii</a><br />
25)<a href="https://briggishome.wordpress.com/2012/09/15/tortiera-di-sarde-o-tortina-di-sardine-it/" target="_blank">Tortiera di sarde di Brii</a><br />
26)<a href="http://www.stelladisale.it/2012/09/spaghetti-integrali-con-cipolla-rossa-e-spaghetti-di-mare/" target="_blank">Spaghetti integrali con cipolla rossa e spaghetti di mare di Stella</a><br />
27)<a href="http://defelicitateanimi.blogspot.it/2011/05/de-salsa-prezzemolis.html" target="_blank">Salsa al prezzemolo "della mamma" di Saretta</a><br />
28)<a href="http://lindigestolatticino.blogspot.it/2012/09/zuppa-di-miso.html?showComment=1348054392325" target="_blank">Zuppa di miso de L'indigesto latticino</a><br />
29)<a href="http://briggishome.wordpress.com/2012/09/18/zuppa-di-lattuga-e-sardine-it/#comment-7487" target="_blank">Zuppa di lattuga e sardine di Brii</a><br />
30)<a href="http://galline2ndlife.blogspot.it/2012/09/autunno.html" target="_blank">Riso ai ceci e alghe hijiiki di Lo di Galline 2nd life</a><br />
31)<a href="http://www.francescav.com/2012/09/sardine-al-forno-gratinate/" target="_blank">Sardine al forno gratinate di Francesca V.</a><br />
32)<a href="http://latanadelriccio.wordpress.com/2012/09/19/torrette-di-nori-riso-e-guacamole-per-salutiamoci-e-un-premio/" target="_blank">Torrette di nori, riso e guacamole de La tana del riccio</a><br />
33)<a href="http://lagallinavintage-giuliana.blogspot.it/2012/09/la-mia-ricetta-di-settembre-per.html" target="_blank">Tortino di alici e melanzane de La gallina vintage</a><br />
34)<a href="http://scorzadarancia.blogspot.it/2012/09/azzurro.html" target="_blank">Sarde al forno di Claudia Scorza d'arancia</a><br />
35)<a href="http://sognigolosi.blogspot.it/2012/09/di-mare-di-terra-e-di-orto.html" target="_blank">Bavette mare-terra-orto di Ramona</a><br />
36)<a href="http://bambinigolosi.blogspot.it/2012/09/un-hummus-speciale-per-salutiamoci.html" target="_blank">Hummus speciale alle alici di Arianna</a><br />
37)<a href="http://accantoalcamino.wordpress.com/2012/09/21/fantasia-di-pasta-con-alga-nori-e-farina-di-kamut-a-settembre-salutiamoci-cosi/" target="_blank">Fantasia di pasta con alga nori e farina di Kamut di Accanto al camino</a><br />
38)<a href="http://sonoiosandra.blogspot.it/2012/09/mi-chiamo-sam.html" target="_blank">Gnocchi di farina di farro alle cime di rapa di Io sono Sandra</a><br />
39)<a href="http://unafinestradifronte.blogspot.it/2012/09/sandwich-di-alici-alle-zucchine-su.html" target="_blank">Sandwich di alici alle zucchine su passato di cannellini di Una finestra di fronte</a><br />
40)<a href="http://naturaementeincucina.wordpress.com/2012/09/23/alghe-nori-in-pastella-per-salutiamoci" target="_blank">Alghe nori in pastella di Natura e Mente in cucina</a><br />
41)<a href="http://www.stelladisale.it/2012/09/pane-con-le-alghe/" target="_blank">Pane con le alghe di Stella di Sale</a><br />
42)<a href="http://www.stelladisale.it/2010/03/palline-riso-nori-ume/" target="_blank">Palline di riso integrale e alga nori di Stella di Sale</a><br />
43)<a href="http://www.stelladisale.it/2012/09/pane-con-le-alghe/" target="_blank">Tapenade di alghe di Stella di Sale</a><br />
44)<a href="http://ledeliziedifeli.wordpress.com/2012/09/24/la-mia-colazione-riso-dolce/" target="_blank">Riso dolce de Le delizie di Feli</a><br />
45)<a href="http://muvara.blogspot.com.es/2012/09/salutiamoci-sardine-agli-aromi.html" target="_blank">Sardine agli aromi della Trattoria Muvara</a><br />
46)<a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2012/09/salutiamoci-con-le-alici.html" target="_blank">Riso integrale alle alghe de Il Cucinotto</a><br />
47)<a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2012/09/il-lato-oscuro-dei-ceci.html#more" target="_blank">Crema di ceci neri, salicornia e porro di Un filo d'erba cipollina</a><br />
48)<a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2009/09/visto-che-in-primavera-mi-e-andata-male.html" target="_blank">Chitarrelli al basilico con vongole e salicornia di Un filo d'erba cipollina</a><br />
49)<a href="http://www.stelladisale.it/2012/09/spaghetti-olio-acciuga-e-mollica/" target="_blank">Spaghetti olio, acciuga e mollica di Stella di Sale</a><br />
50)<a href="http://defelicitateanimi.blogspot.it/2012/09/insalata-zona-cesarini-per-salutiamoci.html" target="_blank">Insalata di alghe, germogli e crauti di Saretta</a><br />
51)<a href="http://defelicitateanimi.blogspot.it/2012/09/insalata-zona-cesarini-per-salutiamoci.html" target="_blank">Crackers rustici all'olio d'oliva, fiocchi d'avena, semini e gomasio di Saretta </a><br />
52) <a href="http://ravanellocurioso.wordpress.com/2012/09/25/pate-di-alghe-ma-non-ditelo-a-nessuno/" target="_blank">Patè di alghe non-ditelo-a-nessuno di Ravanello Curioso</a><br />
53)<a href="http://gatadaplarr.blogspot.it/2012/09/ruota-di-alici-croccanti.html" target="_blank">Ruota di alici croccanti di Gata da Plar</a><br />
55)<a href="http://myviadellerose.wordpress.com/2012/09/26/sardine-per-salutiamoci/" target="_blank">Sardine al forno con l'uvetta di Via delle Rose</a><br />
56)<a href="http://www.kitchenbloodykitchen.com/2011/10/zeppoline-dalghe.html" target="_blank">Zeppoline di alghe di Azabel</a><br />
57)<a href="http://www.kitchenbloodykitchen.com/2009/06/blini-caviale-di-hijiki-e-salsa-acida.html" target="_blank">Blini, caviale di hijiki e salsa acida allo yogurt e aneto</a><br />
58)<a href="http://incucinacongioia.blogspot.it/2012/09/pasta-con-pomodoro-fagiolini-e-sarde.html" target="_blank">Pasta con pomodoro, fagiolini e sarde di In cucina con Gioia</a><br />
59)<a href="http://ilmondodici.blogspot.it/2012/09/minestra-dellatlantico.html" target="_blank">La minestra dell'Atlantico de Il mondo di Cì</a><br />
60)<a href="http://latanadelriccio.wordpress.com/2012/09/26/insalata-di-arame-e-carote-per-salutiamoci/" target="_blank">Insalata di arame e carote de La tana del Riccio</a><br />
61)<a href="http://zucchero2va.blogspot.it/2012/09/alici-al-forno.html" target="_blank">Alici al forno di zucchero d'uva</a><br />
62)<a href="http://www.unavnelpiatto.it/ricette/seconde-portate/insalata-verde-di-tondini-con-alga-nori.php" target="_blank">Insalata di tondini con alga nori di Camiria</a><br />
63)<a href="http://www.lacuocapasticciona.com/2012/09/spaghetti-alle-alici-pomodorini-e.html" target="_blank">Spaghetti alle alici, pomodorini e basilico de La cuoca Pasticciona</a><br />
64)<a href="http://www.polveredipeperoncino.com/2012/09/tortino-di-sarde-e-zucchine-con.html" target="_blank">Tortino di mandorle e zucchine con mandorle e zenzero di Polvere di Peperoncino</a><br />
65<a href="http://briggishome.wordpress.com/2012/09/28/sardines-fennel-sardine-finocchio/#comment-7514" target="_blank">)Millefoglie di sardine e finocchio di Virginia postate da Brii</a><br />
66)<a href="http://www.laspigadigrano.blogspot.it/2012/09/girelle-pesto-ed-alghe.html" target="_blank">Girelle al pesto e alghe de La spiga di Grano</a><br />
67<a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2012/09/le-alici-spinate-per-salutiamoci.html" target="_blank">)Alici spinate di Elvira</a><br />
68)<a href="http://www.cucinadellanima.it/2012/09/sarde-al-forno-con-uvetta-e-semi/" target="_blank">Sarde al forno con uvetta e semi di Cucina dell'Anima</a><br />
69)<a href="http://cindystarblog.blogspot.it/2012/09/salsa-tonnata.html" target="_blank">La salsa tonnata di Cindystar</a><br />
70)<a href="http://briggishome.wordpress.com/2012/09/30/insalata-di-arringa-patate-herring-potato-salad-it/" target="_blank">Insalata di aringhe e patate di Brii</a><br />
71)<a href="http://golositavegane.blogspot.it/2012/09/maki-per-salutiamoci.html" target="_blank">Maki di Golosità Vegane</a><br />
72)<a href="http://cobrizoperla.blogspot.it/2012/05/salutiamoci-maggio-e-le-fave-orzo.html" target="_blank">Orzo giallo con fave, asparagi, e alghe arame di Roberta di Cobrizo</a><br />
73)<a href="http://cobrizoperla.blogspot.it/2012/07/lassu-per-le-montagne-tra-boschi-e.html" target="_blank">Insalatini di zucchine, dulse, e tris di pepe di Roberta di Cobrizo</a><br />
74)<a href="http://cobrizoperla.blogspot.it/2012/04/zuppa-di-cipolle-e-lenticchie-con.html" target="_blank">Zuppa di cipolle lenticchie con miglio dorato e wakame di Roberta di Cobrizo</a><br />
75)<a href="http://inchiostroefarina.blogspot.it/2012/07/wakame-al-peperoncino.html" target="_blank">Wakame al peperoncino di Inchiostro e farina</a><br />
76)<a href="http://cobrizoperla.blogspot.it/2009/09/semplicemente-verde.html" target="_blank">Cavatelli con curcuma, cavolfiore e alici di Roberta di Cobrizo</a><br />
77)<a href="http://cobrizoperla.blogspot.it/2009/09/semplicemente-verde.html" target="_blank">Salsa di tofu al profumo di mare di Inchiostro e Farina</a><br />
78)<a href="http://inchiostroefarina.blogspot.it/2012/07/spaghetti-integrali-piccanti-con.html" target="_blank">Spaghetti integrali piccanti con zucchine e arame - Barbara di Inchiostro e farina</a><br />
79)<a href="http://inchiostroefarina.blogspot.it/2012/07/farinata-di-zucchine-e-wakame-alla.html" target="_blank">Farinata di zucchine e alghe alla curcuma - Barbara di Inchiostro e farina</a><br />
80)<a href="http://inchiostroefarina.blogspot.it/2012/07/maionese-veg-con-fiocchi-di-nori.html" target="_blank">Maionese veg con fiocchi di nori - Barbara di Inchiostro e farina</a><br />
81)<a href="http://crumpetsandco.wordpress.com/2012/09/30/pomodori-ripieni-di-sardine-alla-chermoula-stuffed-tomatoes-with-sardines-in-chermoula/" target="_blank">Pomodori ripieni di sardine alla chermoula di Crumpets & Co.</a></div>
Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com89tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-75355374731464648642012-08-03T18:36:00.001+02:002012-09-25T09:11:22.987+02:00Il peso del matterello<br />
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<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7699056332/" title="Tartellette mele e arancia 2 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Tartellette mele e arancia 2" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8002/7699056332_36b00e27c1_z.jpg" width="428" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7699057974/" title="Tartellette mele e arancia 1 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Tartellette mele e arancia 1" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7259/7699057974_d40b10709d_z.jpg" width="428" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il peso del matterello ha un'importanza eccezionale. Strategica. Fondamentale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se lo sapevate già ditemi perchè non me lo avete detto prima, visto che io l'ho scoperto appena ieri, se non lo sapevate, ora mi spiego.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non so voi,. ma quando stendo gli impasti come la pasta frolla, ottenere uno spessore uniforme è sempre una chimera, soprattutto perchè più ci si ripassa su, più la povera pasta frolla chiede pietà strappandosi e attaccandosi alla spianatoia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma ieri ho usato per la prima volta un martello con "l'anima" pesante, e ho scoperto che aiuta moltissimo ad ottenere uno spessore uniforme, perchè è la forza di gravità ad esercitare quasi tutta la pressione, una pressione uniforme, mentre quella che esercitiamo noi con le braccia non lo è al 100%.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non posso consigliarvi un acquisto perchè è un matterello molto vecchio, ma credo che quelli di metallo in commercio ora, che io ho sempre snobbato, dovrebbero andar bene.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa piccola scoperta valeva bene un post su delle semplicissime tartellette con le mele, neanche propriamente di stagione, ma se devi svuotare il frigo di partire non stai a guardare proprio il capello :).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ah, un'ultima nota sui pirottini da tartelletta, che non sono comprati da chissà quale sito, ma trovati in un piccolo ma fornito negozio di Eboli, dove torno a fare acquisti appena posso.</div>
<br />
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<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;">TARTELLETTE DI MELE E ARANCE</span></div>
<br />
Ing:<br />
Pasta frolla<br />
500 g di farina<br />
250 g burro<br />
2 uova intere<br />
160 g di zucchero<br />
la scorza di un limone grattugiata<br />
<br />
Finitura<br />
4 mele Golden<br />
zucchero<br />
marmellata di arance (o altra, ad esempio pesche)<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Preparare la pasta frolla a mano o nell'impastatrice. Se la preparate a mano (ci vuole davvero poco) mettete la farina setacciata in una ciotola capiente, formate una cavità al centro e aggiungete gli altri ingredienti. Il burro deve essere leggermente morbido e tagliato a dadini o spezzettato con le mani. Di solito si raccomanda burro freddissimo e mani fredde per non far sviluppare il glutine e dare alla pasta friabilità, ma dopo aver provato <a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2009/11/mi-butto-che-e-morbido.html" target="_blank">la pate sucré fatta con il burro morbidissimo (pomata)</a> mi sono convinta che impastare con il burro freddo è una difficoltà che non aggiunge molto alla bontà di una frolla. Anzi, come riportato da <a href="http://fiordivanilla.blogspot.it/2010/02/delizia-di-frangipane-in-guscio-di.html" target="_blank">Fiordivanilla dopo aver seguito il corso con il pasticciere Gianluca Fusto</a>, è solo lavorando il burro a 20-25* che esso rilascia tutto il suo profumo ed il suo sapore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Impastate velocemente e formate un panetto, schiacciatelo, avvolgetelo nella pelllicola e fatelo riposare in frigo per qualche ora (almeno due, direi, con questo caldo).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sbucciate e tagliate le mele a fettine sottili, irroratele con il succo di limone e mescolate con le mani in modo che si distribuisca uniformemente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Preriscaldare il forno a 180*.</div>
<div style="text-align: justify;">
Prendete la pastafrolla dal frigo e lavoratela sulla spianatoia infarinata per renderla nuovamente malleabile. </div>
<div style="text-align: justify;">
Se fate una torta grande rivestite una tortiera con un foglio di carta forno bagnata e strizzata, se usate i pirottini non dovete fare nulla.</div>
<div style="text-align: justify;">
Stendete la pasta in una soglia sottile (diciamo 2-3 mm) e rivestite la tortiera,. Se usate i pirottini scegliete un coppapasta leggermente più grande della base degli stessi (il mio era una tazza da tè).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io con queste dosi ho ottenuto una crostata di 22 cm di diametro e 8-10 tartellette, più una decina di biscotti. Diciamo che la dose è sufficiente per due torte da 22 cm di diametro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Bucherellare il fondo si pastafrolla e stendere un velo di marmelata di arance, disporvi le mele a fettine, spolverizzare con poco zucchero semolato e infornare. Dovrebbe essere sufficiente mezz'ora per la torta e 15 minuti per le tartellette, ma regolatevi con il vostro forno (io ne ho usato uno a gas e ho impiegato più tempo).</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-78120196870142765572012-07-26T23:57:00.000+02:002012-09-25T09:11:49.928+02:00Per a-spora ad astra<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7652454170/" title="DSC_0169 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0169" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7122/7652454170_9113164178_z.jpg" width="428" /></a> </div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7652442090/" title="DSC_0161 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0161" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8027/7652442090_0ab0590e82_z.jpg" width="428" /></a> </div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br />
Questa è la storia di uno yogurt artigianale di buona qualità (sull'artigianale mi riservo di deliberare, visto che non ho riscontri se non la scritta sull'etichetta), confezionato in un simpatico vaso di vetro panciuto, acquistato per farci lo tzatziki ed usato effettivamente a questo scopo, per metà.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Poi il simpatico vasetto è rimasto in frigorifero ad aspettare che qualcuno lo gustasse apprezzandone non solo il gusto, ma anche che ad esempio la sua lista degli ingredienti riportasse semplicemente latte intero e fermenti lattici,<span style="color: red;"> </span><span style="color: black;">e non 5 o sei voci intruse del tipo sciroppo di glucosio-fruttosio, addensante, aromi, etc.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E in realtà c'era qualcuno che lo avrebbe apprezzato, ma questo qualcuno continuava a dimenticarsi della sua esistenza, o, quando se ne ricordava, il pensiero di prenderlo, zuccherarlo, sbucciare la frutta, tagliarla a pezzetti e mettercela dentro, era più fastidioso di un dito in un occhio. Mi piacerebbe a questo punto dire che questa persona è l'uomo grande di casa, e riversare su di lui l'onta della pigrizia, ma invece no, quella che avrebbe preferito il dito in un occhio sono io. </div>
<div style="text-align: justify;">
E io ho lasciato il vasetto nella sua gelida solitudine per giorni e giorni, fino a quando, ieri sera, sulla bacheca di Lara (ingegner-amic-quasiparent-futureccellentpasticcerdimacarons) è comparso un riferimento alla muffa che (strano, eh!) si forma sugli alimenti lasciati in frigo ad oltranza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E' stato lì che ho preso coraggio e ho deciso che quello yogurt doveva lasciare il frigo, vivo (e cioè mangiabile, ma mica mi potevo mettere a fare colazione con i cereale alle undici di sera e quindi sarebbe finito in una torta) o morto, o meglio, coperto di muffe vivissime e magari sarei morta io inghiottita da una spora gigante (ed ora chiedo venia per il gioco di parole del titolo, scrivo poco, pubblico ancora meno, almeno fatemi giocare un po'!).</div>
<div style="text-align: justify;">
.</div>
.<br />
.<br />
.<br />
So che state fremendo nell'attesa.<br />
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.<br />
.<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Vabè, lo yogurt era mangiabile eccome, anzi, ancora buonissimo, ed è finito in un cake che doveva essere<a href="http://paroledizucchero.com/2012/06/12/lemon-yogurt-cake-della-contessa-scalza/" target="_blank"><strong> questo</strong></a><strong> </strong>ed invece è stato una cosa un po' diversa, un po' perchè ero rimasta con poca farina bianca, e ho dovuto sostituirla con un 50% di farina integrale, un po' perchè ho dimunuito notevolmente la quantità di zucchero, e nonostante questo è risultato sufficientemente dolce-quasi troppo, un po' per altre cose, come il fatto che il succo del limone non è fuori nello scirtoppo ma dentro l'impasto (e lo sciroppo non c'è, che è anche un po' noioso e appiccicaticcio prendere delle fette di torta ricoperte di sciroppo).</div>
<div style="text-align: justify;">
Trovate la ricetta originale quindi nel post di <strong><a href="http://paroledizucchero.com/2012/06/12/lemon-yogurt-cake-della-contessa-scalza/" target="_blank">Parole di Zucchero</a></strong>, qui la mia variante.</div>
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><strong>CAKE SEMI-INTEGRALE YOGURT E LIMONE</strong></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<strong>Ing:</strong> </div>
<div style="text-align: left;">
<em>110 g farina 00</em></div>
<div style="text-align: left;">
<em> 120 g farina integrale di grano tenero</em></div>
<div style="text-align: left;">
<em> 3 uova</em></div>
<div style="text-align: left;">
<em> 120 g di zucchero semolato</em></div>
<div style="text-align: left;">
<em> 160 g di yogurt denso</em></div>
<div style="text-align: left;">
<em> 50 g di latte intero</em></div>
<div style="text-align: left;">
<em> la scorza grattugiata di due limoni non trattati</em></div>
<div style="text-align: left;">
<em> 30 g disucco di limone</em></div>
<div style="text-align: left;">
<em> 2 cucchiaini colmi di lievito chimico</em></div>
<div style="text-align: left;">
<em> 110 g di olio extavergine di oliva</em></div>
<div style="text-align: left;">
<em> un pizzico di sale</em></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
Preriscaldare il forno a 175°.</div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
Mescolare gli ingredienti secchi: la farina setacciata con il lievito e il sale.</div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
In un'altra ciotola battere (anche a mano, ed io l'ho fatto a mano, vista l'ora tarda) le uova con lo zucchero, lo yogurt, il latte, la scorza ed il succo dei limoni.</div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
Unire i due composti e mescolarli velocemente con una frusta, poi aggiungere l'olio ed incorporarlo delicatamente al composto (non ho capito ancora il perchè di questo olio messo a parte, appena lo scopro aggiorno il post).</div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
Rivestire uno stampo da cake da 1 l <span style="color: black;">con la carta forno (magari bagnata e strizzata, così è più facile manipolarla) o imburrarlo e infarinarlo se per caso avete finito la carta forno (**@@@!!!!!***@@) e versarvi il composto.</span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
Cuocere per circa un'ora, facendo la prova stecchino (uno secchino di legno infilato nel punto più alto della torta deve venirne fuori asciutto). Io ho dovuto tenerlo in forno per un'ora e 10 minuti.</div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
Aspettare che si intiepidisca prima di sformare.</div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<br />
<br />
<br />
<div align="left">
</div>
Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-20253132587708982022012-07-18T16:19:00.000+02:002012-09-25T09:12:18.142+02:00Salutiamoci (zucchino anch'io)<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/6234160136/" title="Penne zucchine e arachidi di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Penne zucchine e arachidi" height="640" src="http://farm7.staticflickr.com/6050/6234160136_bcc6430a4c_z.jpg" width="428" /></a> </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sono pessima, lo so.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non scrivo sul blog, non partecipo a eventi, visito poco (dispiacendomi) i blog che amo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"<strong><a href="http://www.stelladisale.it/2012/05/salutiamoci-mangiare-bene-per-stare-bene/">Salutiamoci</a></strong>" è un'iniziativa che mi è piaciuta da subito, una raccolta senza premi e senza sponsor, con quella sua antipatica <strong><a href="http://www.stelladisale.it/ingredienti_salutiamoci.pdf">tabella</a></strong> di cibi ammessi, sconsigliati o proibiti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un'iniziativa ostica sotto alcuni punti di vista, che ha lo scopo di farci meditare un po' sulla possibilità di occuparci della nostra salute semplicemente curando la nostra alimentazione.</div>
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<em>Semplicemente</em> è una parola grossa.</div>
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Perchè è facilissimo alimentarsi male, farsi attirare dalle schifezze che ci propongono gli scaffali dei supermercati, ma anche pensare di comprare le cose giuste e scoprire una volta a casa che la lista degli ingredienti è un vaso di Pandora (questo è il motivo per cui io potrei tranquillamente guidare senza occhiali, ma fare la spesa, mai).</div>
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L'ho detto più di una volta, credo, non sono una fondamentalista del salutismo - mi ammazzerei di burro e panna, per dire - ma credo che nell'alimentazione quotidiana sia assolutamente necessario limitare i cibi che danneggiano l''apparato circolatorio o che sono potenzialmente cancerogeni. Ho scoperto quest'anno che questo non significa assolutamente mangiare in modo noioso e deprimente, e lo dimostrano le tante ricette di <strong><a href="http://www.stelladisale.it/2012/05/salutiamoci-mangiare-bene-per-stare-bene/">Salutiamoci</a></strong>. Questo mese lo ospita <strong><a href="http://cobrizoperla.blogspot.it/2012/07/salutiamoci-luglio-e-le-zucchine-pasta.html">Cobrizo, il tema è la zucchina</a></strong>.</div>
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La mia ricetta -datosi che come dicevo sono pessima- è una ricetta<a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2011/10/un-mese-per-prevenire-il-cancro-anche.html"> già postata</a>, una pasta semplice e gustosa che piacerebbe anche al peggio mangiatore di junk food. Che magari si redime.</div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7597173274/" title="salutiamoci300 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="salutiamoci300" height="304" src="http://farm8.staticflickr.com/7119/7597173274_5e159dea2e.jpg" width="300" /></a></div>
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<strong><span style="font-size: large;">PENNE CON ZUCCHINE, ARACHIDI E ACCIUGHE </span></strong></div>
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<strong>Ing per 1 persona</strong><br />
<em>80 g di penne rigate (le mie erano Garofalo)</em><br />
<em>Olio extravergine</em><br />
<em>una manciata di arachidi sbucciate e private della pellicina</em><br />
<em>una acciughina sott'olio o sotto sale</em><br />
<em>sale</em><br />
<em>una zucchina romanesca piccola</em><br />
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Lavare la zucchina, asciugarla e tagliarla a fettine, farle saltare velocemente in un po' di olio caldo.<br />
<br />
In un'altra padella (o nella stesasa delle zucchine se le spostate in un piatto) far sciogliere l'acciuga in poco olio ed aggiungere le arachidi spezzettate grossolanamente, per farle tostare un po'.<br />
<br />
Cuocere la pasta in acqua bollente salata, scolarla un po' al dente e saltarla in padella con le arachidi, le acciughe e le zucchine, aggiungendo un po' di acqua di cottura della pasta. Servire subito<br />
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<br />Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-61365298654667103502012-06-13T10:10:00.000+02:002012-09-25T09:12:45.762+02:00Mamma, un pollo!<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7367921858/" title="Pollo arrosto di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Pollo arrosto" height="333" src="http://farm8.staticflickr.com/7072/7367921858_7d0f85e2b2.jpg" width="500" /></a><br />
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Faccio un post sul pollo arrosto, sì. O piuttosto un post sulla fame atavica che ci portiamo dietro da milioni di anni e che si fa strada ogni tanto (finalmente) tra maldipancinivari, maldigengiveatroci, catarripervicaci.</div>
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E che ci fa stupire e morire dal ridere quando un piccolo undicimesenne, messo di fronte ad un pollo arrosto con le sue patatine unteunte, prima se lo studia con fare meditabondo, e poi comincia a pescare nella teglia patate e pezzetti di carne, portandoli alla bocca con quel ritmo ralenty da "mamma-non-c'è-forza-di-gravità-su-questo-pianeta", lento ma inesorabile.</div>
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<a name='more'></a><br /></div>
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Vabè, insomma, è un post familiare questo, pubblicato un po' perchè a cuore di mamma non si comanda, e un po' perchè è la seconda volta che cucino un pollo arrosto tutto intero in vita mia (ricordate il <a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.it/2008/04/il-pollo-che-voleva-essere-un-tacchino.html"><strong>pollo che voleva essere un tacchino</strong></a>?) e siccome mi è venuto bene ma bene, mi scrivo quelle due istruzioni elementari che ovviamente alla prossima volta dimenticherei. Io non posso chiuderlo questo blog, supporto della mia memoria fallace (che a volte falla recidivamente perchè mi dimentico anche di averle fatte e scritte certe ricette), no, mi tocca tenerlo aperto anche se in stand by!</div>
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Passiamo al pollo: ripeto, è un promemoria per me più che altro, non è assolutamente una "lezione" sul tema, anche se considerando che è la seconda volta che lo preparo, secondo le logiche aziendali sarei la massima esperta di pollo arrosto :)</div>
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Ingredienti: un pollo, un limone, un rametto di rosmarino, aglio, olio extravergine, sale, patate.</div>
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Ho comprato un pollo allevato a terra (non bio, non ruspante, ma un pollo decente), il peso era circa 1,4 kg già privato di testa e interiora.</div>
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A casa ho controllato che dentro fosse ben pulito, ho tagliato la pelle in eccesso e eliminato le poche penne rimaste sulla pelle con una pinzetta: l'ideale sarebbe bruciacchiarle su una fiamma, ma io non sopporto quell'odore di pelle bruciacchiata :), poi l'ho lavato bene sotto l'acqua corrente dentro e fuori.</div>
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Ho messo all'interno uno spicchio d'aglio sbucciato e tagliato in due, due o tre fettine di limone, un rametto di rosmarino, e ho salato un po'. Altre quattro fettine di limone tagliate sottili le ho infilate sotto la pelle del pollo (sul dorso). Ho legato il pollo ben stretto con uno spago da cucina, per conservare la forma in cotura, e poi l'ho massaggiato con un filo d'olio extravergine e salato all'esterno (pochissomo in realtà perchè era destinato anche a Daniele, sennò avrei salato normalmente).</div>
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In una teglia ho messo un filo d'olio, un paio di patate tagliate a cubotti, ho adagiato il pollo e ho aggiunto due dita di acqua fredda. E non vi scandalizzate, sul web son tutti bravi ad arrostire senza aggiunta di acqua, ma questo è uno di quei consigli della mamma che ho imparato a mie spese a seguire :)<br />
Avrei usato metà vino bianco e metà acqua, se lo avessimo dovuto mangiare solo noi adulti.</div>
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Ho infornato in forno già caldo a 240°, dopo mezz'ora ho girato il pollo su se stesso e l'ho fatto cuocere ancora per mezz'ora. Durante la prima mezz'ora, quando la pelle era già bella dorata ma mi sembrava un po' asciutta, ho spennellato la superficie con un altro filo d'olio.</div>
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Ho rigirato ancora e spento il forno dopo 10 minuti, lasciando il pollo all'interno.</div>
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La cottura dipende un po' dai forni, e va un po' tarata anche a seconda del peso (se il pollo è più piccolo direi che ci vuole un'ora al massimo).</div>
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<br />Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-78834060189511747172012-05-10T14:00:00.001+02:002012-09-25T09:13:07.218+02:00Pane vecchio e latte a colazione sì, ma nella torta!<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7170299262/" title="DSC_0005 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0005" height="640" src="http://farm6.staticflickr.com/5349/7170299262_dc7fca0217_z.jpg" width="428" /></a> </div>
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Da bambina la mia prima colazione tipo (e ovviamente quella dei miei fratelli) era proprio il pane vecchio inzuppato nel latte: nessuno spreco, nessun grasso idrogenato travestito da merendina, nessuna crema spalmabile raccomandata da tate fedifraghe, nessun biscotto di mulini candidi.</div>
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<a name='more'></a><br /></div>
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C'erano le eccezioni, certo: la più golosa e consolatoria era il cornetto al bar che ti spettava di diritto dopo un prelievo di sangue, ad esempio. O quel raro pacchetto di merendine che arrivava chissà come in dispensa, o una torta fatta in casa. </div>
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Credo che se avessimo continuato a perseguire questa linea, nessuno di noi avrebbe dovuto combattere con la bilancia, come invece è ora, e invece piano piano, con gli anni, i prodotti da forno industriali sono arrivati anche sulla nostra tavola spartana, mannaggia.</div>
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Ammetto che non sarei più capace di tornare a quelle colazioni così semplici, anche perchè non amo più l'idea della zuppa, piuttosto mangerei il pane vecchio e berrei il latte a parte :), ma non per questo il pane di qualche giorno viene buttato, assolutamente! </div>
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In genere santo-microonde lo resuscita e lo consumiamo nei pasti, almeno quella parte che non finisce sotto le gengive (ops, sotto i 5 dentini) di Daniele. L'ex-pelatino (bè, ex è una parola grossa) va letteralmente pazzo per il pane, e appena si accorge che lo stiamo tagliando si agita ansimando, con uno sguardo che va dall'eccitato all'mplorante fino a quando non ha ottenuto la sua "scorzetta" e comincia a ciucciarsela in beatitudine.</div>
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Stavolta però se ne era accumulato un po' troppo e ho deciso che era finalmente ora di fare uno di quei dolci classicissimi che non ho mai fatto, la torta di pane, ma non sapevo decidermi sulla ricetta da usare. Quando ho visto <b><a href="http://cobrizoperla.blogspot.it/2012/05/torta-di-pane-vecchio.html">il post di Cobrizo</a></b> ho capito che era destino, ed ho usato la sua, modificandola però per gli ingredienti che non avevo (l'evetta l'avevo, ma per me ha ragione di esistere solo nello strudel di mele, per cui...), e mi sono trovata molto bene, voi seguite la versione che preferite. </div>
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Ah, ho infilato tre fette biscottate perchè non arrivavo al peso indicato con il pane, considerando con precisione spannometrica la minore quantità di acqua contenuta in esse, e quindi il peso totale della materia da ammollare. La torta, inutile a dirsi, è deliziosa nella sua semplicità, e molto facile da fare, non devo star qui a consigliarvela io, visto che è un pilastro della tradizione italiana del riciclo.</div>
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Io ho capito che d'ora in poi casualmente mi capiterà più spesso di far invecchiare 270 g di pane!</div>
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<b><span style="font-size: large;">TORTA DI PANE RAFFERMO AL CACAO</span></b></div>
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<i>ricetta (modificata) di <a href="http://cobrizoperla.blogspot.it/2012/05/torta-di-pane-vecchio.html">Cobrizo</a></i></div>
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Ing:<br />
<em>270 g di pane raffermo (io ho usato 210 g di pane raffermo e 3 fette biscottate)</em><em> </em><br />
<em>270 g di latte</em><br />
<em>80 g di miele* e un cucchiaio di zucchero (o meglio, 90 g di miele)</em><br />
<em>2 uova</em><br />
<em>mezza pera a dadini (o una manciata di uvetta sultanina)</em><br />
<em>50 g di nocciole tritate (o altra frutta secca)</em><br />
<em>un cucchiaio di cacao amaro</em><br />
<em>una bustina di cremor tartaro (io ho usato mezza bustina di cremor tartaro e un cuchiaino colmo di baking powder)</em><br />
<em>80 g di olio extravergine di oliva</em><br />
<br />
<em>*Una piccola raccomandazione sul miele, forse superflua: cercate sempre di comprare miele italiano, si trova dappertutto ed è scritto sull'etichetta. Se non è italiano da qualche parte in piccolo ci sarà scritto che è fatto con una miscela di mieli comunitari.</em><br />
<em>In casa nostra il miele preferito è quello di castagno, anzi, quello dei castagneti degli Alburni, di cui facciamo scorta quando andiamo dalla nonna paterna: abbiamo la fortuna di avere dei cari amici che lo producono a livello familiare, e quel nettare scuro e dal retrogusto amarognolo è per noi un piccolo tesoro. </em><br />
<br />
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Tagliate il pane a dadini e mettetelo a bagno nel latte per qualche ora (io l'ho fatto la sera, ho coperto la ciotola con la pellicola e conservato in frigo fino al mattino dopo). Se siete impazienti potete tenerlo a bagnoo anche solo 15-20 minuti come ha fatto Cobrizo, ma in quel caso vi consiglio di far assorbire bene il latte aiutandovi con le mani (insomma, pasticciate un po'!).</div>
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<br /></div>
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Preriscaldare il forno a 180°.<br />
Frullate finemente il pane, unite tutti gli altri ingredienti mescolando bene. Io ho usato un mixer capiente e dopo aver frullato il pane (che dopo questa operazione si ridurrà molto in volume) insieme alle nocciole ho unito le uova ed il miele e frullato ancora, poi ho versato il composto in una ciotola e unito gli ingredienti restanti. Se volete mettere tutto insieme credo vada bene lo stesso :).</div>
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Rivestite una teglia con della carta forno (o se preferite ungete con olio e infarinate) e versatevi il composto. Cospargete la superficie di pinoli (non li avevo!). Livellate bene e cuocete per 30 minuti, più altri 5 a forno spento (io ho seguito le indicazioni di cottura di Cobrizo e mi ci sono ritrovata, ma ogni forno è diverso, per cui fate sempre la prova dello stuzzicadenti per vedere se ne esce asciutto.</div>
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<br /></div>
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Fate intiepidire e servite tagliando a quadretti.</div>
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<br />Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-50319754673497208602012-05-03T08:00:00.000+02:002012-09-25T09:13:35.016+02:00La torta soffice soffice con la polpa d'arancia<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/6991846704/" title="Torta all'arancia1 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Torta all'arancia1" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7090/6991846704_68da5a97d0_z.jpg" width="428" /></a> </div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/6991846518/" title="Torta all'arancia2 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Torta all'arancia2" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7122/6991846518_319bc6177d_z.jpg" width="428" /></a> </div>
<br />
Capita di aver voglia di fare un dolce.</div>
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Sento l'eco dei "capirai la novità-taa-aaa-aa", ma è l'eco di voci maligne che ignorerò bellamente, dato che da settimane non sforno l'ombra di un biscotto o la parvenza di una torta, un po' per evitare tentazioni ipercaloriche, un po' per cronica mancanza di tempo.</div>
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Da qualche giorno però avevo proprio voglia di pasticciare qualcosa che non fosse la solita pizza del sabato sera, ma nel tempo ritagliato dalla routine pappa(lungaaaaaa)-gioco-nanna-lavoro dovevo decidere se tirar fuori uova e farina o prestare attenzione all'imppervia montagna di biancheria da lavare e stirare; l'esigenza di non andare in giro nudi ha notevolmente influito sulla scelta.</div>
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Ieri però, dopo pranzo, la mancanza si è fatta sentire ed è arrivata alle corde vocali in modo un po' contorto:</div>
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<a name='more'></a><br /></div>
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-Avrei voglia di aver fatto una torta (io)</div>
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-Allora dì che vorresti mangiarla! (il marito)</div>
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Quanto riescono a semplificare gli uomini. A volte ci prendono, ma a volte, come in questo caso, no. Certo che la torta volevo mangiarla, ma avevo anche un desiderio pendente di farla. E' sottile ma non perdiamoci: una fetta di sacher comprata in pasticceria sarebbe stata meglio di un pugno in faccia, certo, ma non sufficiente.</div>
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Giove Pluvio (pur essendo di genere maschile) deve aver compreso la situazione e ha mandato una bella pioggia che ha mandato all'aria la passeggiata al parco che avevamo in programma. </div>
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Le frasi -peccato piove non possiamo uscire e -ok, faccio una torta, si sono trovate magicamente nello stesso periodo.</div>
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La ricetta è di quelle ultrasemplici, nata sulla voglia di usare la polpa dell'arancia frullata e di sposarla molto banalmente con il cioccolato (che avvo in modicissima quantità, purtroppo).</div>
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Ne è venuta fuori una torta sofficissima e leggera che mi ha ricordato, come consistenza, il <a href="http://www.diariodiunapassione.it/dolci/il-ciambellone-piu-soffice-del-mondo-alla-marmellata-di-cedro/">ciambellone più soffiice del mondo di Ady</a> (chi non l'ha fatto almeno una volta? se state rispondendo "io", dovete farlo :) tanto che sono andata a controllare le dosi per capire se involontariamente lo avessi replicato, ma non era così, le dosi sono diverse e soprattutto, come ho forse detto una ventina di volte, io non faccio ciambelloni a forma di ciambella, una patologica idiosincrasia me lo impedisce (troppe ciambello ho mangiato da bambina-nonlepossopiùvedere, c'est à dire).</div>
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Insomma, se vi capita un pomeriggio di pioggia, o anche se vi capita di avere un quarto d'ora e un paio di arance, fatela!</div>
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<div style="text-align: center;">
<strong><span style="font-size: large;">TORTA SOFFICISSIMA ALL'ARANCIA</span></strong></div>
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<b>Ing:</b><br />
<i>180 g farina (io ho usato una 0)</i><br />
<i>70 g fecola di patate</i><br />
<i>80 g di olio extravergine</i><br />
<i>130 g di zucchero</i><br />
<i>2 uova + un albume</i><br />
<i>una bustina di lievito per dolci</i><br />
<i>100 g di gocce di cioccolato (le mie erano molte meno)</i><br />
<i>2 arance (circa 200 g di polpa), possibilmente non trattate</i><br />
<br />
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<div style="text-align: justify;">
Preriscaldare il forno a 180°.</div>
<div style="text-align: justify;">
Montare bene le uova e l'albume con lo zucchero (io ho usato una frusta e a dire il vero non le ho montate tantissimo, stavolta mi sono affidata al lievito), aggiungere l'olio e la polpa delle arance ben frullata, la scorza grattugiata se avete arance non trattate, poi le gocce di cioccolato e mescolare bene, Setacciare insieme la farina, la fecola e il lievito e aggiungerli al composto poco per volta, mescolando bene per farli assorbire ma senza lavorare troppo. Versare in uno stampo imburrato e infarinato e cuocere per 30-40 minuti (uno spiedino o un coltello infilati nella torta devono uscirne asciutti).</div>
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Fate intiepidire prima di sformare.</div>
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<br />Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-43481499789601125562012-03-28T17:29:00.001+02:002012-09-25T09:14:00.932+02:00i-Kitchen è pronto, accattatavillo!<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7024030823/" title="iKitchen di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="iKitchen" height="500" src="http://farm7.staticflickr.com/6220/7024030823_1cf79c6d6a.jpg" width="344" /></a></div>
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<br /></div>
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<div style="text-align: justify;">
Questo è un post di pubblicità, o consigli per gli acquisti di baffiana memoria, o piuttosto caldissimi-e accorati-nonché-(dis)interessati suggerimenti per l'acquisto del vostro prossimo libro di cucina!</div>
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Ok, mi ricompongo dalla modalità SPOTtone e recupero tuta la mia serietà (!) per dirvi che finalmente è uscito il libro <span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;"><b>i-Kitchen</b></span>, una raccolta di 250 ricette scritte da tante blogger (tra cui la cibou qui presente), ricette per ragazzi ma soprattutto per I ragazzi, quelli della casa famiglia <b>Gulliver di Rocchetta Vara</b>, che sono rimasti senza casa a seguito dell'alluvione che mesi fa ha colpito Genova. La ricordate, vero? Le notizie scompaiono dai tg, ma le conseguenze degli eventi restano, anche se il popolo ligure ha dimostrato di possedere grandissima forza di volontà e la capacità di rialzarsi da una situazione davvero tragica.</div>
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<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Detto ciò, il libro contiene tantissime belle ricette dedicate ai ragazzi, starà benissimo nelle vostre librerie gastronomiche o casca a fagiolo come regalo di Pasqua (esiste? facciamolo esistere) e si può acquistare qui</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 20px;">http://www.liberodiscrivere.it/biblio/scheda.asp?</span> <br />
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 20px;"><br /></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;">Ovviamente i ricavati delle venite andranno al Gulliver e ai suoi ragazzi. </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"> </span><span style="color: #333333; line-height: 20px; text-align: justify;">Grazie a </span><b style="color: #333333; line-height: 20px; text-align: justify;"><a href="http://melagranata.it/2012/iniziative/i-kitchen/">Patrizia Bosso</a></b><span style="color: #333333; line-height: 20px; text-align: justify;"> che si è accollata il lavoro di coordinare tutto, non credo che senza di lei questo libro avrebbe visto la luce, anzi, ne sono sicura.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333;"><span style="font-family: inherit; line-height: 20px;">Ah, ancora una cosa: ricordate le fatine dei Navigli? Torneranno alla carica domenica 29 aprile , questa volta si spera con un tiepido sole primaverile, dietro il loro banchetto dove troverete i-Kitchen e dei gadget carini. Notate la casualissima data a ridosso della festa della mamma :)</span></span></div>
<span style="color: #333333; font-family: inherit; line-height: 20px; text-align: justify;"> Ed ora scusate, ma vado a ordinare la mia copia, che il non-più-del-tutto-pelatino ha velleità di usare il PC, ma a fare gli acquisti on-line non ci arriva ancora, al regalo per la festa della mamma meglio che ci pensi da me :)</span></div>
Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-24881263487365904982012-03-26T14:44:00.000+02:002012-09-25T09:14:26.419+02:00Una rondine non fa primavera, ma un mazzo di agretti, sì<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7017316357/" title="Penne agretti basilico e colatura di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Penne agretti basilico e colatura" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7138/7017316357_f9a762305e_z.jpg" width="428" /></a></div>
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<br /></div>
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Secondo post in quattro giorni, non ci credo neanche io: il miracolo è dovuto ai due giorni passati in casa a causa della febbre del pelatino (ho detto che devo cambiargli soprannome? Ormai una rigogliosa peluria bionda cresce sulla sua testolina con un effetto vedo-non vedo, che al momento è molto più vedo che non - il cuoio capelluto, dico), ma non solo: evidentemente, dieta, un paio di neuroni devono aver fatto un guizzo di vivacità -o di disperazione, chissà- un guizzo dico, un saltino, mica un triplo salto mortale, giusto quella botticina di vita per rendere meno noioso un piatto di pasta con le verdure e condimento massimo consentito un cucchiaio di olio. Partiamo dal basilico: ne avevo un rametto spelacchiato, ne avrei voluto di più: dopo l'estate scorsa passata senza poterlo toccare per paura della toxoplasmosi, ho deciso che quest'anno ne mangerò a quintalate. Lo userò per condire le verdure, la pasta, il pesce, anche la frutta, e infine mangerò le foglie così come sono, staccate dai rametti. Voglio fare indigestione di basilico, mangiarne fino a non poterne più, sapendo che questo momento non arriverà mai.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Con il basilico ho fatto una salsina frullandolo con il cucchiaio di olio e dell'acqua, punto. Poi ho usato gli agretti, che ormai per me vogliono dire primavera, e se ne avevo già un po' voglia, è stata la zia lettrice a rederla impellente "cosa mangi per pranzo?" -ah, ho gli agretti!" (detto con un tono tipo "ho una teglia di lasagna"): mettiamoci che nel banco frigo del supermercato li ho trovati già puliti..non c'erano scuse per rimandare l'inizio della primavera anche in cucina.</div>
<div style="text-align: justify;">
La colatura di alici con il suo sapore deciso completa e "sveglia" i sapori della verdura e del basilico, ed è ovviamente da dosare secondo il gusto personale. </div>
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Mi sembrano chiacchiere sufficienti e sufficientemente inutili per presentare un piatto di pasta semplice, velocissimo e leggero, ma davvero gustoso, che mi ha dato l'illusione di non essere a dieta (ho accompagnato la pasta con un piattone di agretti in insalata: cominciano a crescermi file d'erba sulla testa).</div>
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<br /></div>
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<b><span style="font-size: large;">PENNE AGRETTI, BASILICO E COLATUR</span></b><span style="font-size: large;"><b>A DI ALICI</b></span></div>
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<br /></div>
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<b>Ing per una persona (un po' ad occhio)</b></div>
<div style="text-align: left;">
<i>80 g di penne (Garofalo per me)</i></div>
<div style="text-align: left;">
<i>agretti lessi e tagliati, un paio di cucchiai</i></div>
<div style="text-align: left;">
<i>un cucchiaio di olio extravergine</i></div>
<div style="text-align: left;">
<i>un rametto di basilico (circa 10-15 foglie)</i></div>
<div style="text-align: left;">
<i>colatura di alici di Cetara</i></div>
<div style="text-align: left;">
<i>sale (solo per la pasta)</i></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mettete la lama del mixer in freezer. Lessate la pasta in acqua bollente salata. Nel frattempo lavate le foglie di basilico e frullatele nel mixer insieme all'olio, un pizzico di sale e due cucchiai di acqua, dovete ottenere una cremina. L'aver messo le lame in freezer eviterà che le foglie di basilico si brucino con il calore delle lame. </div>
<div style="text-align: justify;">
Scolate la pasta al dente, conditela con la salsina di basilico e unite gli agretti lessati e tagliati: aggiungete la colatura poco per volta per testare il vostro gusto: io ne ho messo circa un cucchiaio. Mescolare velocemente e servire. </div>
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<br /></div>
Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-24995540696376799522012-03-23T15:16:00.000+01:002012-09-25T09:14:54.953+02:00Dal Marocco, un'insalata velocissima<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/7008375577/" title="Shlda Bruklu di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Shlda Bruklu" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7266/7008375577_4e763dd15b_z.jpg" width="428" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mi capita sempre più raramente di vedere ricette che mi incuriosiscano ed allo stesso tempo non siano vietate dai regimi ipocolesterolemici, ipocalorici, ipo-un-po'-tutto che si susseguono dall'inizio dell'anno in questa casa. Mi è capitato con questa insalata di cavolfiore marocchina che un carissimo amico (ma che dico amico, parente!!) mi segnalò tempo fa: conoscendo la passione per la buona cucina che accomunano lui e sua moglie (la lezione sulla conservazione del riso che mi fece, da milanese doc, ve la racconto un'altra volta), non potevo non fidarmi, e bene fece, grazie Carlo Maria!<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
L'insalata è semplice da fare paura, nessun ingrediente particolarmente strano, neanche l'acqua di fiori d'arancio lo è, molti di voi ne avranno fatto scorta per le pastiere :) </div>
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Io, che per ora non faccio pastiere per non incorrere nel rischio altissimo di competere con la suocera, l'acqua d'arancio ce l'avevo lo stesso. Chissà, forse l'avrò comprata in un momento in cui mi sentivo particolarmente coraggiosa :)</div>
<div style="text-align: justify;">
Carlo Maria mi parlava anche di semi di cumino, che io non ho messo perchè non li digerisco bene, e perchè in questa versione della shdla bruklu (alla quinta volta che ne scrivo il nome mi sembra quasi pronunciabile) non compare.</div>
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<br /></div>
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A me è piaciuta molto, anche l'iniziale impatto un po' strano con l'acqua di fiori d'arancio poi si armonizza con il resto degli ingredienti e risulta gradevole: fatela con gli ultimi cavolfiori di stagione, è fresca e croccante, perfetta per questo caldissimo inizio di primavera.</div>
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<br /></div>
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La ricetta la trovate <b><a href="http://mediterranews.org/2011/10/shlda-bruklu-o-cavolfiore-crudo-speziato/"><span style="font-size: large;">qui</span></a>, </b>io ve la riporto suggerendovi di dosare gli ingredienti secondo il vostro gusto.</div>
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<b><br /></b></div>
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<b>Pulite un cavolfiore bianco, separatelo in cimette (io l'ho anche tagliato a fettine), lavatelo e sgocciolatelo. Unite quattro piccole carote pelate e tagliate a julienne, uno spicchio d'aglio tritato, 5 cucchiai di olio extravergine, mezzo cucchiaio di paprika dolce, il succo di un limone, un cucchiaio di acqua di fiori d'arancio e sale. Mescolate e servite :)</b></div>
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<br /></div>
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Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-45572778986208252602012-02-29T10:59:00.004+01:002012-09-25T09:15:44.591+02:00Rossella Urru libera. E anche gli altri.<div style="text-align: justify;">
Scopro da due minuti come poter dare un senso al giorno in più che ci regala il 2012, a parte cazzeggiare sull'argomento nei vari social network.</div>
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<div style="text-align: justify;">
Ammetto di aver sentito parlare di <b>Rossella Urru</b> per la prima volta da Geppi Cucciari, durante il suo monologo nella serata finale di Sanremo: impastavo e stendevo pasta di zucchero per la torta di battesimo dell'ormai-non-più-tanto-pelatino, e le sue battute mi toglievano di dosso un po' di tensione, fino a quando non ha accennato alla vicenda di Rossella. Ed io mi sono sentita veramente stupida, con il mio "stress da torta".<br />
<a name='more'></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMi54jtvFBDavHeNmqnRzEiShulBRlPdc6w4fudGcW-I-8WGX3RADQArway5iQCmwgVShOtWAPctiBFuqFPhlkylL7dGE0vV_FKsm8MtisdEXD0yd5FzZvKJ3ugkjOwhSGloNnsFjveOuf/s1600/1330420016928rossella_facebook.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMi54jtvFBDavHeNmqnRzEiShulBRlPdc6w4fudGcW-I-8WGX3RADQArway5iQCmwgVShOtWAPctiBFuqFPhlkylL7dGE0vV_FKsm8MtisdEXD0yd5FzZvKJ3ugkjOwhSGloNnsFjveOuf/s1600/1330420016928rossella_facebook.jpg" /></a></div>
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<div style="text-align: justify;">
Rossella è una rappresentante del CISP (Comitato Italiano per lo Sviluppo dei Popoli) e lavora in Algeria da due anni. E' stata rapita quattro mesi fa insieme a 2 colleghi spagnoli, e per una serie di contingenze e interessi dei vari governi, la sua liberazione non sembra ne' semplice ne' immediata. Vi rimando a questo articolo per saperne di più</div>
<br />
<a href="http://www.articolo21.org/4828/notizia/appello-per-la-liberazione-di-rossella.html">http://www.articolo21.org/4828/notizia/appello-per-la-liberazione-di-rossella.html</a> <br />
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<div style="text-align: justify;">
<a href="http://sabrinaancarola.blogspot.com/2012/02/appello-tutti-i-blogger.html"><b>Sabrina Ancarola</b></a> ha avuto l'idea di dedicare il 29 febbraio alla diffusione di appelli pro-Rossella tramite i blog, un <b><a href="http://sabrinaancarola.blogspot.com/2012/02/appello-tutti-i-blogger.html">BLOGGIN DAY</a></b> per Rossella Urru. Se avete un blog scrivete anche voi un post oggi, so già che i food blog possono fare molto rumore se vogliono, e in questo silenzio mediatico che avvolge non solo questa vicenda, ma quelle di tanti connazionali che per motivi diversi sono prigionieri in terre straniere da mesi, senza che i telegiornali ne parlino, è assolutamente necessario fare rumore.</div>
<br />
Gli hashtag per parlarne su twitter sono<br />
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<b><span style="color: #741b47;">#freerossella</span></b> e <b style="background-color: #f3f3f3;"><span style="color: #741b47;">#freerossellaurru</span></b><br />
<br />
Se vi va leggete <b><a href="http://www.tg3.rai.it/dl/tg3/articoli/ContentItem-1d515e01-f0fb-42db-8914-25898c0c002a.html">questo articolo del sito del TG3</a></b> in cui si parla anche degli altri connazionali rapiti.<br />
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<strong><span style="font-size: large;">AGGIORNAMENTO DEL 19 LUGLIO 2012</span></strong><br />
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Finalmente ieri la bellissima notizia che aspettavamo da tanto tempo: <a href="http://www.corriere.it/esteri/12_luglio_18/rossella-urru-verso-liberazione_68c5732a-d0d5-11e1-bab4-ef0963e166ba.shtml">Rossella è stata liberata</a>, e tornerà presto in Italia, dai suoi cari, ai quali ha detto di stare bene. Sono stati liberati anche i due colleghi spagnoli. <br />
Da questo piccolo angolo di web, io le auguro di cuore che possa riprendersi presto e godersi i suoi affetti come merita. A tutti gli altri, me compresa, auguro di riuscire a prendere esempio dal suo coraggio e dalla sua generosità.<br />
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<br />
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<br />Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-55352530583411867862012-02-07T16:20:00.002+01:002012-09-25T09:16:14.268+02:00Reverse cookies engineering<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/6835784761/" title="DSC_0101 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0101" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7028/6835784761_9e3d8a01dd_z.jpg" width="428" /></a> </div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/6835777031/" title="DSC_0095 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0095" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7022/6835777031_1dd6c5f2f8_z.jpg" width="428" /></a> </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Quante volte vi è capitato di voler rifare in casa qualcosa che acquistate di solito al supermercato? Creme nocciola e cioccolato, ketchup, yogurt.....è un attimo, guardare l'ennesima confezione che sta per finire nel carrello e dire: ma cosa ci vorrà, potrei farla anche io a casa! Ci avete mai provato? </div>
<div style="text-align: justify;">
Io tantissime volte, e a dire la verità niente, neanche lo yogurt mi viene come "quello comprato". Non so perchè, in fondo si tratta solo di latte fermentato, porca paletta, ma il sapore è diverso da quello a cui <i>sono abituata</i>, e si che ero ancora ai primi anni di università quando ho provato la prima yogurtiera, e vi assicuro che ne sono passati di anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ovviamente "non uguale" non sta per peggio, anzi: ciò che si produce in casa è più sano, più genuino (ma si usa ancora questa parola? è tutto genuino signoramia), dà più soddisfazione e soprattutto è <i>customizzabile</i>, parola orribile che purtroppo si usa eccome, e che vuol dire semplicemente che possiamo fare le cose in casa secondo i nostri gusti, e non secondo quelli che ci sottopone l'industria. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vero. Però a me quei biscottini al cacao e all'avena di quella marca-che-dovrebbe-essere-dietetica piacciono tanto. Me li ha comprati il marito nelle prime settimane di vita di Daniele, visto che durante la mia vita notturna avevo bisogno di sgranocchiare qualcosa, e ho continuato a comprarli saltuariamente. Negli ultimi tempi di dieta a basso-colesterolo ho letto bene gli ingredienti e non mi sono sembrati malvagi. Però quell'"olio vegetale". Ah. Olio vegetale credo possa leggersi nella stragrande maggioranza come olio di palma, che è vegetale si, ma trasuda colesterolo da tutte le particelle. Eccheccavolo! Ma fate un biscotto tutta-salute e poi ci mettete dentro l'olio di palma? Ma un po' di coerenza, no??</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E allora io vi faccio il reverse engineering sul biscotto, ecco. Che alla prima botta, e calcolando molto molto grossolanamente le percentuali, non mi è venuta neanche male, considerando che sempre per il solito motivo mi sono posta il limite di un solo tuorlo, acqua per impastare, e ovviamente l'uso di olio extravergine. Sono più morbidi e meno friabili dell'originale, ma mi piacciono molto, e magari alla prossima cerco di affinare la ricetta e riporto tutte le variazioni. Per ora vi dico di provarli, che sono buoni anche così :)</div>
<br />
<br />
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<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;"> REVERSE COOKIES CACAO-AVENA-NOCCIOLE</span></b></span></div>
<span style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></span>
<i>200 g farina 00</i><br />
<i>50 g farina d'avena integrale bio</i><br />
<i>50 g di fiocchi d'avena</i><br />
<i>70 g di zucchero</i><br />
<i>1 uovo e 1 albume</i><br />
<i>50 g di olio extravergine di oliva</i><br />
<i>30 g di cacao amaro</i><br />
<i>50 g di nocciole tostate, sgusciate e tritate grossolanamente</i><br />
<i>1 cucchiaino di baking powder</i><br />
<i>acqua q.b</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Impastate con la modalità che preferite, con la planetaria (frusta a K) o a mano dentro una ciotola, tutti gli ingredienti tranne l'acqua: ottenuto un impasto "bricioloso", aggiungete 2 o 3 cucchiai di acqua fredda, il necessario per ottenere un impasto morbido ma sodo (il mio era un pastone della consistensa del salame di cioccolato prima di essere refrigerato, per capirci). Formare un salame poggiando l'impasto su un largo foglio di pellicola per alimenti, impacchettandolo e rotolandolo sotto il palmo delle mani (insomma, quante spiegazioni per una cosa semplice!).</div>
<div style="text-align: justify;">
Fate raffreddare in frigo per un paio d'ore, poi preriscaldate il forno a 180°, tagliate il salame a fettine alte un po' più di mezzo cm posandole su delle teglie ricoperte di carta forno. Cuocete i biscotti per 10 minuti,</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com30tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-65193580301375989302012-02-01T15:49:00.003+01:002012-09-25T09:16:40.966+02:00La forma e la sostanza (e quattro anni di blog!)<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/6801195385/" title="DSC_0005 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0005" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7156/6801195385_0d36d78327_z.jpg" width="428" /></a></div>
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<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/6801216539/" title="DSC_0016 di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="DSC_0016" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7159/6801216539_6ecf34e1ee_z.jpg" width="428" /></a> </div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Non sono ancora riuscita a capire se sono una persona costante, di quelle che quando si propongono di mettere in atto qualcosa lo fanno con metodicità e perseveranza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a name='more'></a><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Anzi, l'ho capito scrivendo, che non lo sono. Se lo fossi riuscirei a finire (o magari anche iniziare) uno straccio di dieta, o potrei magari sistemare questo blog o dedicarmi a quel dominio che (costantemente) pago e non uso da anni. Con un po' di costanza sarei forse riuscita ad apprendere le tecniche di tutte le arti creative di cui mi sono innamorata negli anni (magari riuscendo così a supplire alla mancanza di talento?), fotografia inclusa. A pensarci bene, senza buona volontà e tigna sarei molto probabilmente perduta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E' per questo che non mi spiego come mai questo blog, spesso bistrattato e lasciato a sé stesso, soprattutto in quest'ultimo anno, sia arrivato al suo quarto compleanno. Il quarto! E' praticamente coetaneo del mio secondo nipotino, ma credo sia molto meno furbo, e soprattutto non stravede per Spiderman, ma questa è un'altra storia. Credo che sia sopravvissuto nonostante me, come le piante di cui vi ho parlato spesso, come loro dotato di una volontà e di una pervicacia proprie.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Insomma, in fondo se lo meritava un dolcino di festeggiamento, e pure uno sforzo di inventiva per tirar fuori qualcosa di buono da questo regime che ancora ci impone di eliminare i grassi animali e limitare moltissimo le uova (si, è vero che ieri mi sono goduta tantissimo il primo uovo in camicia perfettamente riuscito della mia vita, ma non sono mica io quella che si è fatta schizzare il colesterolo alle stelle!). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E così mi sono ricordata della buonissima <a href="http://fiordivanilla.blogspot.com/2010/02/delizia-di-frangipane-in-guscio-di.html">frolla al mais tostato di fiordivanilla</a>, ho tenuto le quantità delle farine e dello zucchero e....ho stravolto il resto! Ho ottenuto dei biscottini (a forma di shortbread, ma di diversa sostanza, spiegato il titolo arcano) croccanti in cui la granulosità ed il sapore del mais tostato si sposano benissimo con la sapidità del cucco del limone e con il profumo della scorza, e in cui i pistacchi sono una chicca golosa seppure non indispensabile. Non si sciolgono in bocca, non sono per niente burrosi, e quindi non chiamateli shortbread, ma come vi pare. Anzi, se li preparate e vi piacciono, venitemi a dire come possiamo chiamarli! </div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>PS: </b>Nota in calce per ringraziare tutti i lettori di Un filo d'erba cipollina, e dico tutti: quelli che ci sono dall'inizio, quelli che sono stati qui per un periodo, quelli che sono diventati amici in carne ed ossa, quelli che sono diventati amici anche se non ci siamo mai visti, quelli che sono arrivati di recente, quelli che non hanno mai lasciato un segno della loro presenza, e quelli che invece continuano a lasciarlo dando ancora un senso ad uno strumento che è soprattutto di condivisione e di comunicazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Per voi, e anche per me, da oggi le ricette saranno scritte usando la seconda persona plurale, anziché l'infinito. A voi sembra una bazzecola? Per me significa abbattere un muro di distacco che mi faceva sentire al sicuro, mi rendeva abbastanza impersonale da non temere nulla e nessuno. Credo di non averne più bisogno :-)</div>
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<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">FINTI SHORTBREAD AL LIMONE E MAIS TOSTATO</span></b></div>
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<b>Ing</b><br />
<i>280 g farina 00</i><br />
<i>135 g di farina di mais (la mia era fioretto bio)</i><br />
<i>1 uovo</i><br />
<i>100 g di olio extravergine di oliva</i><br />
<i>125 g di zucchero</i><br />
<i>la scorza grattugiata ed il succo di un grosso limone non trattato</i><br />
<i>un cucchiaino di baking powder (o lievito per dolci) - 4 g</i><br />
<i>2-3 cucchiai di acqua fredda</i><br />
<i>40 g di pistacchi tostati e tritati grossolanamente</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Tostate la farina di mais in un padellino antiaderente, muovendolo spesso per ottenere una tostatura uniforme e farla raffreddare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella ciotola della planetaria (o in una ciotola qualsiasi se lavorate a mano) disponete la farina 00 setacciata, la farina di mais tostata, formate una fontana al centro ed inserirvi tutti gli altri ingredienti, Lavorate a mano o con la frusta K della planetaria (io ho usato quella in gomma) per il tempo strettamente necesario ad ottenere una palla liscia. Aggiungete solo all'occorrenza un po' di acqua fredda in più, o, se preferite, altro succo di limone (io non ho voluto esagerare ma ci sarebbe stato bene).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Rivestite una teglia di carta forno (io ho usato la placca del fornetto, dimensioni 24x28 cm) e disponetevi l'impasto stendendolo con le mani: io per livellarlo uniformemente ho usato un bicchiere, se avete un rullo o un matterello delle dimensioni giuste usatelo pure.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Fate riposare il finto shortbread in frigorifero per mezz'ora. Preriscaldate il forno a 180° e passato il tempo di raffreddamento praticate dei fori in modo abbastanza regolare con i rebbi di una forchetta e cuocetelo per circa 20'. Una volta sfornato tagliatelo in rettangoli regolari (ora, per me le parole regolari, regolarmente, etc, sono pii desiseri, ma magari per voi no, e quindi lo ribadisco :) e servitelo tiepido o freddo. Da mangiare senza sensi di colpa! (PS: io non ho avuto tempo di tagliarlo subito dopo averlo sfornato e mi si è frantumato, mi raccomando, tagliatelo ancora caldo)</div>
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<br />Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com23tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-6118381872649963422012-01-25T17:36:00.000+01:002012-09-25T09:17:34.329+02:00Di pani che tornano a lievitare e di farine da consumare<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/6760504873/" title="Pagnotte all'avena di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Pagnotte all'avena" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7149/6760504873_38fd99336c_z.jpg" width="428" /></a></div>
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Ho fatto il pane. Non mi sembra quasi vero, e non ricordo neanche più da quanto tempo non succedeva (cioè, ne ho più o meno un'idea, diciamo più di un anno), ma oggi è successo, complice un pezzetto di lievito di birra avanzato dall'impasto della pizza del sabato e della farina di avena integrale bio da consumare che è tanto buona, brava e bella, ma di cui non amo il sapore, ecco l'ho detto, trovo che sappia di segatura. Non mi ha obbligato nessuno a comprarla, e non me l'hanno neanche regalata, non ero sotto l'effetto di ipnosi quando l'ho scelta tra le altre farine sullo scaffale del negozio e avevo anche gli occhiali per leggere correttamente l'etichetta (senza occhiali l'ipermetrope che è in me non può comprare neanche un vasetto di yogurt).<br />
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Sono stata presa dal raptus dell'acquisto compulsivo, mi ha fregato in un attimo di distrazione nonostante il comportamento probo e assennato di questi ultimi mesi (nell'altro attimo di distrazione ho comprato un kg di farina fioretto con l'idea di fare quantità industriali di amor polenta - inutile a dirsi, non ne ho fatto neanche mezzo) facendomi dimenticare che l'associazione mentale avena-truciolato (<b><a href="http://www.stelladisale.it/">Stella</a></b>, non ti arrabbiare!)</div>
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L'ultima volta che ho fatto il pane in casa ho usato il lievito madre, quello che mi portò <b><a href="http://tzatzikiacolazione.blogspot.com/">Lydia </a></b>un milione di anni fa, e che non è sopravvissuto ne' al trasferimento nella capitale, ne' al mio stop mentale e pratico cominciato con lo stesso trasferimento, dal quale ogni tanto do segni di vita (e guarda caso molti di questi segni hanno dentro la farina d'avena, strano, eh?): direi che quel minimo di know-how e di esperienza che avevo messo da parte sono periti con esso, ahimè.</div>
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Ma siccome l'importante non è sapere tutto, ma sapere dove cercare, ed io sapevolo, mi sono appollaiata sulla spalla di <b><a href="http://losciefscientifico.blogspot.com/">Diletta dello Scief Scientifico </a></b>(mastra panificatrice) e ho sbirciato da lei qualche dritta da poter applicare per non fare una perfetta ciofeca. Ne ho trovate tante, lei è davvero brava, scientifica, appunto, e in questo pane semplicissimo ne ho applicate alcune:</div>
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- il modo per vedere quando la pagnotta è giunta alla giusta lievitazione</div>
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-la temperatura e la modalità di cottura</div>
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-il trucco per capire se il pane è cotto senza doverne tagliare una fetta</div>
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Direi che sono piuttosto soddisfatta di come è venuta la mia prima pagnotta cotta nel fornetto. la crosta è bella croccante e l'interno è cotto bene. E il sapore dell'avena è abbastanza diluito :)</div>
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PS: credo di avere ancora 300 g di questa benedetta farina. Datemi qualche consiglio per consumarla o venitevela a prendere!!!!!!!!!</div>
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<b><span style="font-size: large;">PAGNOTTE SEMI INTEGRALI ALL'AVENA</span></b></div>
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<b>Ing</b><br />
<i>60 g farina Manitoba</i><br />
<i>160 g farina 00</i><br />
<i>80 g di farina di avena integrale (bio)</i><br />
<i>un cucchiaino di sale fino</i><br />
<i>10 g di lievito di birra</i><br />
<i>acqua</i><br />
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Setacciare le farine, disporle sulla spianatoia o nella ciotola dell'impastatrice e formare una fontana. Disporre nella cavità il lievito sbriciolato e diluirlo con un po' d'acqua tiepida, coprire e lasciar lievitare per 15-20 minuti (devono formarsi delle bollicine sulla superficie del lievito). Passato questo tempo aggiungere il sale e cominciare ad impastare, aggiungendo acqua tiepida in quantità sufficiente per ottenere un impasto morbido ma non troppo. Lavorare a lungo affinchè si sviluppi il glutine (almeno 15') o aspettare l'incordatura se usate l'impastatrice.</div>
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Far lievitare in una ciotola coperta fino al raddoppio (se l'ambiente non è freddo basterà poco più di un'ora, oppure create un ambiente tiepido come il forno che avrete tenuto acceso a 50° per 10 minuti prima di usarlo a questo scopo. Altro metodo è metterlo nel forno con la lucina accesa ma io non lo faccio mai per evitare che la stessa si fulmini anzitempo :-P )</div>
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Dividere in due l'impasto, formare dei filoni stretti e lunghi e porli distanziati su un foglio di carta forno poggiato su un vassoio, spolverizzarle con un po' di farina, Dovranno lievitare nuovamente fino a quando poggiandovi sopra un dito, l'incavo formato non si "ricompone" velocemente, Portare il forno (fornetto) a 220° con dentro la placca capovolta (o una placca che non abbia i bordi): praticare i tagli alle pagnotte e infornarle facendo scivolare il foglio di carta forno sulla placca bollente.</div>
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Dopo 15 minuti abbassare la temperatura a 180° e far cuocere altri 15 minuti circa. Il pane sarà cotto quando "bussando" sul fondo, suona vuoto (sempre Diletta docet).</div>
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Nel fornetto è molto facile che la cottura non sia omogenea, così dopo il primo quarto d'ora ho girato la teglia mettendo il davanti dietro.</div>
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Far raffreddare su una gratella.</div>
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<br />Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-6138130552620072692.post-72748398325346852432012-01-19T13:01:00.001+01:002012-09-25T09:21:57.604+02:00Come l'olio per il cacao, ancora, ma nei biscotti<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/elvira_ciboulette/6725018029/" title="Biscotti olio cacao e avena di Elvira - Ciboulette, su Flickr"><img alt="Biscotti olio cacao e avena" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7155/6725018029_eebd0b7eb7_z.jpg" width="428" /></a> </div>
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Cosa posso dirvi di questi biscotti? Che sono la versione biscottata della<a href="http://unfiloderbacipollina.blogspot.com/2012/01/un-compleanno-speciale.html"> torta al cacao dell'ultimo post</a>, a ben guardare! Ma qui bisogna tenere i grassi saturi lontani per un po', e contemporaneamente non cedere alla monotonia (e anche evitare di saltare la colazione perchè, diciamola tutta ero rimasta senza biscotti per fare colazione). Basta preambolo (è il più corto della storia di un filo d'erba cipollina!), ma ho un tipino alquanto deciso che non vorrebbe assolutamente saltare il pranzo! (Ah, i biscotti sono buoni e leggeri, anche grazie all'ammoniaca, perfetti da inzuppare :)</div>
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<b><span style="font-size: large;"><a name='more'></a></span></b> </div>
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<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div>
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<b><span style="font-size: large;">BISCOTTI CACAO AVENA E CANNELLA</span></b></div>
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<i>Ing:</i><br />
<i>200 g farina 00</i><br />
<i>60 g fecola di patate</i><br />
<i>40 g farina integrale d'avena (bio)</i><br />
<i>100 g zucchero</i><br />
<i>1 uovo</i><br />
<i>50 g di olio extravergine di oliva</i><br />
<i>1 cucchiaio di cacao amaro (15 g)</i><br />
<i>un cucchiaino di cannella macinata</i><br />
<i>mezza bustina di ammoniaca per dolci (7 g)</i><br />
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Preriscaldare il forno a 180°.</div>
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Impastare le farine setacciate con tutti gli ingredienti, aggiungendo 2-3 cucchiai di acqua, fino a formare un impasto sodo tipo frolla (io ho usato la foglia del kenwood). Ricavare una sfoglia alta mezzo cm stendendo l'impasto su una spianatoia infarinata, ritagliare i biscotti con un coltello affilato (o usate il vostro coppapasta preferito), inciderli a piacere per fare un piccolo decoro e adagiarli in una teglia rivestita di carta forno; cuocerli per 10', sfornarli e farli raffreddare.</div>
Ciboulettehttp://www.blogger.com/profile/01655253634471549267noreply@blogger.com14